Temporaneamente chiuso al pubblico, il Museo Novecento di Firenze ha annunciato il denso palinsesto di mostre, progetti di ricerca e formativi, atelier, pubblicazioni messo a punto per il 2021. Tra gli appuntamenti più attesi, la monografica su Arturo Martini, al via il 15 giugno, e su Leoncillo, prevista in autunno.
Sede della mostra temporanea Henry Moore. Il disegno dello scultore e attualmente chiuso al pubblico, nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia, il Museo Novecento di Firenze ha presentato il programma espositivo per il 2021. La maggior parte dei progetti annunciati coinvolgono direttamente la sede museale di Piazza Santa Maria Novella. A questi si affiancano le iniziative culturali esito della collaborazione con altre prestigiose istituzioni del tessuto fiorentino. Ad esempio Palazzo Vecchio, che dal 25 aprile ospiterà l’opera Guerriero ferito di Moore, e il Museo Bardini, che quest’anno accoglierà sia la mostra dell’artista di origini iraniane Ali Banisadr, prevista in primavera, sia, da settembre, la personale della pittrice inglese Anj Smith.
Tre gli appuntamenti al via il 22 marzo 2021. Per il ciclo DUEL, l’artista cortonese Giulia Cenci, classe 1988, “incontrerà” una scultura in bronzo di Arturo Martini nell’ambito della mostra Tallone di ferro, in cui prenderà forma una sorta di “paesaggio-anatomia” realizzato assemblando forme e strumenti abbandonati e fuori uso. In parallelo debutterà il nuovo progetto étoile, in questo caso sviluppato in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo. La tela che Titina Maselli dedicò a Greta Garbo, un’opera donata dall’artista al Comune di Firenze dopo l’alluvione del 1966, “dialogherà” con alcune calzature ideate dallo stesso Ferragamo per la celebre attrice. Riflettori puntati sull’architettura contemporanea e sul tema del gender gap con la nuova mostra del progetto Paradigma. Il tavolo dell’architetto. Sarà proposto un focus sul ruolo in evoluzione delle donne nella professione, a partire da alcuni nomi di rilievo del panorama internazionale.
Le giovani leve dell’arte contemporanea saranno protagonista dal mese di aprile. La bergamasca Chiara Gambirasio, nata nel 1996, esporrà un intervento site specific ideato per il ciclo Ora et Labora. Inoltre due sale del museo saranno trasformate per un intero semestre in altrettanti atelier: qui lavoreranno alcuni giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. Infine saranno resi noti i quattro vincitori del premio WONDERFUL!, per il quale sono pervenute oltre 290 candidature.
Cuore della programmazione estiva del Museo Novecento sarà l’arte italiana del XX secolo. Dal 15 giugno si alzerà il sipario sulla figura di Arturo Marini, esaminato da una monografica che illustrerà, fra grandi sculture e piccole terrecotte, il suo legame con Firenze, ricostruendo il panorama culturale cittadino degli anni Trenta. A cento anni dalla nascita del maestro dell’arte toscana Vinicio Berti, il museo gli renderà omaggio esponendo un dipinto rimasto a lungo in deposito, pubblicando un volume dedicato a tutte le opere incluse nella collezione museale e con un convegno.
Fra le voci più apprezzate del movimento artistico britannico degli Young British Artists, Jenny Saville presenterà circa 150 opere tra disegni, incisioni e sculture al Museo Novecento. Un progetto che rinsalderà il rapporto tra l’artista e l’Italia, dove da bambina vide per la prima volta alcuni dipinti di Tiziano e Tintoretto, destinati a influire sul suo interesse verso il tema delle “imperfezioni” della carne. Autrice di lavori che affrontano le tematiche femminista e transessuale, si è recentemente dedicata a dipinti dichiaratamente ispirati ai gruppi con figure di Michelangelo e Leonardo. Non a caso, in occasione della mostra fiorentina, Saville esporrà anche a Casa Buonarroti, nella Sala dei Gigli in Palazzo Vecchio e in altre sedi cittadine. Infine, dopo Martini, sul fronte dell’arte italiana del Novecento, sarà la volta di Leoncillo. La mostra al via il 29 ottobre si focalizzerà sulla presenza nella produzione dello scultore originario di Spoleto di riferimenti classici e mitologici, sui suoi rapporti con la Scuola romana e sull’attrazione verso l’antico.
[Immagine in apertura: Arturo Martini, La Pisana, 1933 circa, terraglia patinata chiara, Collezione Alberto Della Ragione. Photo © Nicola Neri]