Pandemia permettendo, l'estate 2021 della città di Arles si preannuncia particolarmente vivace: oltre all'apertura del campus creativo LUMA, annunciata per il prossimo 26 giugno, dal 4 luglio prenderà il via la 52esima edizione di "Les Rencontres d’Arles". Appuntamento imperdibile per gli appassionati di fotografia, includerà mostre all'aperto, allestite in giardini e parchi pubblici.
Il 2020 è stato un anno senza festival. Una sorta toccata, inesorabilmente, anche allo storico Les Rencontres d’Arles. Fiore all’occhiello della programmazione culturale francese, l’evento punta sul 2021 per il proprio rilancio e ha appena svelato il programma espositivo dell’edizione numero 52. Indiscusso punto di riferimento europeo per gli appassionati di fotografia, la città di Arles si sta dunque preparando ad accogliere sia l’apertura del suo nuovo campus artistico, già identificato dalla scintillane LUMA Tower progettata dall’architetto Frank Gehry, sia la prestigiosa kermesse estiva, in programma dal 4 luglio al 26 settembre prossimi.
Per il neo-direttore dell’evento, Christoph Wiesner, nonostante le avversità di questo frangente storico, “la fotografia continua a emettere segnali luminosi, aprendo spazi a nuovi metodi di resistenza. Arles in piena estate sarà come una costellazione di lucciole, composta da mille luci“. L’arte dello scatto è infatti in grado di dare origine a una “polifonia di storie“, che attraverso i suoi interpreti, voci affermate o emergenti, “simboleggia la sopravvivenza della speranza e sensibilizzazione attraverso l’immagine“. Curata da Sonia Voss, Les Rencontres d’Arles 2021 si svolgerà in siti storici del centro città, all’aperto, nel circuito dei giardini cittadini, e in altri edifici simbolo del patrimonio architettonico e storico locale.
Il palinsesto degli appuntamenti rivela una profonda attenzione verso i temi cruciali della nostra epoca, come testimoniato dalla scelta di associare al binomio Identities/Fluidities ben cinque fra le decine di mostre previste. È questo il caso di The New Black Vanguard, che affronta la questione dell’equa rappresentanza celebrando il corpo nero in tutta la sua intensità. Sulle declinazioni del concetto di mascolinità e su come stia cambiando la percezione dell’immagine maschile si sofferma Masculinitie/Liberation through photography. Prende in esame i limiti posti dalla pandemia sull’agire e sulla libertà individuale ethink Everyhing. The power of art in times of isolation, con un focus sulla scena latinoamericana in chiave femminista.
Ampio e diversificato, il programma include la macro-sezione Atlas, che invita i visitatori a salpare alla scoperta della scena fotografica contemporanea del Sud Africa, del Sudan e del Cile. Ad aprire un varco nella storia e nella produzione dell’architetta e designer francese Charlotte Perriand è la mostra a lei dedicata nell’ambito di Rereading. Si tratta di un appuntamento reso possibile dall’apertura e dallo studio degli archivi della progettista: un’esperienza che consentirà di comprendere come la fotografia e il fotomontaggio abbiano svolto un ruolo decisivo nel suo processo creativo. Infine, a pochi mesi dalla scomparsa, Les Rencontres d’Arles 2021 tributerà un omaggio al fotografo francese Raymond Cauchetier, conosciuto anche per la sua produzione sui set di acclamate pellicole della New Wave francese.
[Immagine in apertura: Mostra Rethink Everyhing. The power of art in times of isolation. Aline Motta, (Other) Foundations, #3, 2017-2019]