Si intitola "Michael Stipe” ed è il terzo libro fotografico dell’ex frontman dei R.E.M.. Edito da Damiani, il volume raccoglie 170 fotografie scattate nel corso della pandemia. Un'ode alla resilienza e allo spirito di adattabilità dell'essere umano del Ventesimo secolo.
La passione di Michael Stipe per la fotografia non è una novità. Noto per la sua trentennale carriera come frontman dei R.E.M., il cantautore statunitense si è dedicato sempre più spesso alle arti visive – con maggiore costanza dopo lo scioglimento del gruppo (avvenuto nel 2011) e nel corso della pandemia. Prova ne sono i due libri pubblicati negli ultimi anni per Damiani: raccolte di immagini intime e biografiche nelle quali i soggetti appaiono sospesi tra candore, fascino e disagio esistenziale.
Ad aggiungersi alle due pubblicazioni precedenti sarà presto la terza monografia dal titolo Michael Stipe, anch’essa in uscita per l’editore bolognese. Nato come una raccolta di soli ritratti – genere fotografico preferito dall’autore –, il progetto ha in seguito preso le forme di una riflessione più ampia sul mondo che muta. Il tema dell’emergenza sanitaria affiora fra le pagine del volume, ricco di fotografie di amici, parenti e colleghi.
Tra questi Tilda Swinton – l’attrice americana, protagonista della copertina del volume – e il poeta John Giorno, scomparso alla fine del 2019. A questi si aggiungono i primi piani di Joan Jonas – pioniera dell’arte performativa –, del regista Gus Van Sant e dell’artista concettuale Sophie Calle.
In libreria a partire dal 15 aprile, il volume – arricchito da sedici tracce audio registrate dallo stesso Stipe e fruibili tramite QR Code – sarà presentato in anteprima mondiale il prossimo 13 aprile, con una conversazione con Alberto Salvadori, direttore di ICA Milano. L’incontro, in diretta streaming sul canale YouTube della fondazione, ripercorrerà le fasi di lavorazione del libro e gli scatti più rappresentativi, anche in vista dell’attesissima mostra personale dell’autore presso la sede meneghina del 2022.
[Immagine in apertura: Tilda Swinton, © Michael Stipe]