Dal 30 maggio al 26 settembre, il Museo Comunale d'Arte Moderna di Ascona farà da cornice alla più ampia mostra svizzera dedicata a Michelangelo Pistoletto. Un ricco itinerario nel solco di oltre sessant'anni di carriera.
Mentre in Italia musei e istituzioni culturali si accingono a riaprire i battenti laddove gli effetti della pandemia lo consentiranno, la Svizzera ha annunciato le date della mostra più ampia ed esaustiva mai dedicata dal Paese elvetico a Michelangelo Pistoletto, colonna portante della storia dell’arte contemporanea italiana.
Dal 30 maggio al 26 settembre, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona riunirà quaranta opere realizzate dall’artista originario di Biella nell’arco della sua lunga carriera, a cominciare dagli esordi, sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso, sino ai giorni nostri. Curata da Mara Folini e Alberto Fiz, la mostra offrirà un prezioso colpo d’occhio sulla poetica di Pistoletto, capace di sfidare la concretezza della superficie pittorica ‒ ancora presente in opere giovanili come La folla e Autoritratto oro ‒ dando forma agli ormai celebri Quadri specchianti, capaci di assorbire lo sguardo e la figura dello spettatore in una dimensione inclusiva, che mette definitivamente in dubbio la staticità del supporto.
Il percorso di visita accompagnerà il pubblico attraverso i molti capitoli che animano la storia artistica di Pistoletto ‒ dagli Oggetti in meno alla Venere degli stracci, dai documenti che testimoniano le sue azioni performative insieme allo Zoo, la compagnia fondata nel 1968, al Metrocubo di infinito e al grande tavolo specchiante divenuto emblema del progetto Love Difference-Mar Mediterraneo. Una panoramica su opere che trovano nella dialettica spettatore-artista una inesauribile fonte di ispirazione.
Per tutta la durata della rassegna, il Museo Castello San Materno ospiterà nel suo parco una delle installazioni ambientali più iconiche fra quelle ideate da Pistoletto: il Terzo Paradiso, raffigurato come il simbolo matematico dell’infinito che accoglie al suo interno un terzo cerchio, ideale punto di contatto fra natura e tecnologia. Se il Terzo Paradiso realizzato nel parco del castello sarà composto da una novantina di piante, quello donato da Pistoletto al Monte Verità sarà formato da grandi sassi levigati dal tempo, innescando un legame di continuità con un luogo chiave per gli esiti artistici del Novecento.
“Quella di Ascona” – ha dichiarato il curatore Alberto Fiz – “è una rassegna esaustiva che consente di analizzare in maniera approfondita l’intero iter creativo di Pistoletto, tra i maggiori protagonisti della ricerca artistica internazionale dagli anni sessanta a oggi. Pistoletto ha radicalmente trasformato il rapporto con l’opera d’arte che, grazie alla sua indagine, si pone come principio relazionale dove il significato non sta nella cosa in sé, bensì nel passaggio tra le cose. E tutto ciò in base a una prospettiva multipla, dinamica ed espansiva che assorbe la dimensione temporale come accadimento che si modifica nel momento stesso in cui si produce”.
[Immagine in apertura: Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967. Cemento, smalto e stracci, 140 x 240 x 80 cm. Photo courtesy Galleria Continua, San Gimignano]