La Galleria dell’Accademia di Firenze torna ad accogliere i visitatori con un nuovo allestimento, mirato a valorizzare la collezione degli strumenti musicali e le sculture della Gipsoteca. Un percorso espositivo inedito, fruibile a partire da oggi, 6 maggio.
Dopo i lavori di ampliamento delle Gallerie degli Uffizi, riaperte al pubblico con quattordici nuove sale completamente riallestite, un’altra istituzione simbolo dell’arte fiorentina si prepara ad accogliere il pubblico in una nuova veste. Stiamo parlando della Galleria dell’Accademia di Firenze, pronta a stupire i suoi visitatori dopo il lungo periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria.
Riaperto ufficialmente a partire da oggi, 6 maggio, il museo di via Ricasoli – noto per essere “casa” del maggior numero di sculture di Michelangelo – è stato oggetto di un massiccio riallestimento delle sale: una vera e propria rivoluzione, che ha comportato la movimentazione di oltre seicento capolavori sistemati all’interno di un percorso espositivo inedito e suggestivo. “È stata un’impresa oserei dire ciclopica, ricollocare tutte queste opere”, ha raccontato la direttrice Cecilie Hollberg. “I lavori che sistematicamente abbiamo iniziato per risolvere i numerosi problemi conservativi dell’edificio, ci hanno messo di fronte a una grande sfida: ripensare l’assetto espositivo del museo, nel rispetto delle sue collezioni. Sono molto felice del risultato, che ritengo molto accattivante, e di poterlo condividere con il nostro pubblico”.
A interessare in particolare i lavori è stata la sezione dedicata agli strumenti musicali, fiore all’occhiello dell’istituzione. Inaugurata nel 2001, ospita la collezione del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, con circa cinquanta strumenti raccolti tra la seconda metà del XVII secolo e la prima metà del XIX. Forte di pezzi unici come la viola tenore di Antonio Stradivari o il violoncello Nicolò Amati del 1650, la sezione sarà da oggi collegata tramite un nuovo varco agli ambienti delle ex-Fiorentine, le sale solitamente destinate alle esposizioni temporanee e adesso sede dei dipinti giunti dalla Sala del Colosso, ancora chiusa per lavori. Una raccolta straordinaria di opere del Quattrocento e del Cinquecento fiorentino, testimoniata da capolavori come la Tebaide di Paolo Uccello e la Pala del Trebbio di Sandro Botticelli.
Entrando verso la Tribuna, dove campeggia la scultura simbolo della Galleria – il David di Michelangelo –, il visitatore sarà invece accompagnato da una folla di personaggi: si tratta dei gessi di Lorenzo Bartolini, solitamente conservati nella Gipsoteca e ora distribuiti nello spazio secondo un allestimento tematico in grado di esaltarne appieno la qualità. Tutti questi busti e sculture, dedicati a musicisti, nobildonne e intellettuali dell’epoca, ripopolano in maniera corale il nuovo percorso, offrendo ai visitatori uno spaccato affascinante della società italiana del Sette e Ottocento. Insomma, una riapertura in grande stile, che sarà seguita nel corso dell’estate da ulteriori novità: su tutte l’ultimazione dei lavori sull’impiantistica e la realizzazione del nuovo impianto di climatizzazione funzionante in ogni sala.
[Immagine in apertura: © Massimo Sestini, Galleria dell’Accademia di Firenze]