Il British Museum riapre dopo il lockdown con una mostra che fa luce sulla controversa figura dell’imperatore romano Nerone attraverso 200 pezzi, molto dei quali inediti o esposti per la prima volta nel Regno Unito.
In un celebre fotogramma del film Quo vadis, del 1951, un Nerone con le fattezze di Peter Ustinov si diletta suonando la cetra mentre guarda la sua città avvolta dalle fiamme. Ma il vero Nerone, il personaggio storico imperatore di Roma dal 54 al 68 dopo Cristo, era realmente un sanguinario?
Una grande mostra allestita al British Museum di Londra fino al 24 ottobre fa il punto sulla situazione, cercando di distinguere i fatti realmente accaduti dalla leggenda con l’aiuto delle fonti storiografiche più aggiornate e di recenti ritrovamenti archeologici. Curata da Thorsten Opper e Francesca Bologna, Nero: the man behind the myth approfondisce il percorso politico e umano del quinto imperatore romano con l’aiuto di oltre 200 pezzi tra sculture, gioielli e manoscritti, passando al vaglio la narrazione sviluppata dopo la sua morte dagli storici, in particolare da Tacito e Svetonio.
A emergere è una figura molto più sfaccettata: un uomo salito al trono giovanissimo, a soli 16 anni, succube della madre Agrippina e sostanzialmente impreparato a guidare un impero scosso da forti tensioni, anche a causa della recente annessione della Britannia. Nerone è stato inoltre una sorta di populista ante litteram, in grado di conquistare un ampio consenso popolare grazie ai giochi, agli spettacoli e a importanti lavori urbanistici.
Anche la vicenda più famosa, quella relativa all’incendio che distrusse gran parte dei quartieri di Roma nel 64 d. C., sembra essere stata ampiamente strumentalizzata: l’imperatore non si trovava in città ma ad Anzio, e si impegnò nella ricostruzione.
“Il Nerone del nostro immaginario è una figura artificiale, costruita già 2000 anni fa. È affascinante svelare come e perché ciò è stato fatto”, ha spiegato Thorsten Opper.
“La mostra rivela una società prospera e dinamica, ma piena di tensioni interne, che culminarono in una violenta guerra civile dopo la morte di Nerone. Gli oggetti raccontano questa storia, in maniera netta e immediata”.
[Immagine in apertura: Marble portrait of Nero (Type IV), Italy, AD 64–68. Photo by Renate Kühling. Courtesy of State Collections of Antiquities and Glyptothek, Munich]