A partire da oggi, venerdì 11 giugno, i visitatori potranno percorrere per la prima volta il Labirinto Borges sull'Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Un incredibile dedalo vegetale in ricordo del celebre scrittore da cui trae il nome.
Sotto i riflettori nelle ultime settimane per l’avvio della Biennale di Architettura e per l’annuncio di titolo e temi della 59. Esposizione Internazionale d’Arte nel 2022, Venezia non smette di far parlare di sé. Da oggi, venerdì 11 giugno, infatti, apre al pubblico uno dei tesori “nascosti” della città lagunare, il Labirinto Borges, sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Realizzato dalla Fondazione Giorgio Cini nel 2011 a partire dal progetto dell’architetto
Randoll Coate e per volere della vedova Borges, Maria Kodama, il Labirinto è un omaggio al famosissimo scrittore e al suo legame con Venezia. L’incredibile dedalo vegetale, infatti, trae spunto dal racconto di Jorge Luis Borges intitolato Il giardino dei sentieri che si
biforcano ed è formato da più di 3200 piante di bosso alte novanta centimetri.
Situato nel cuore della Fondazione Giorgio Cini, il Labirinto ‒ che si estende per un chilometro ‒ torna alla ribalta a 10 anni dal suo debutto, a 35 dalla morte di Borges e a 70 dalla nascita della Fondazione. Per celebrare queste importanti ricorrenze il Labirinto accoglie per la prima volta il pubblico, invitato a percorrerlo nella sua interezza e a scoprire i tanti simboli che rimandano all’immaginario di Borges e che fin a oggi erano visibili soltanto dall’alto ‒ uno su tutti le siepi disposte a comporre il nome Borges.
Ad accompagnare i visitatori saranno le musiche di Antonio Fresa, autore di Walking The Labyrinth, la suite di oltre 15 minuti che, grazie alle audioguide multilingue, renderà la passeggiata ancora più emozionante. Incisa al Teatro Malibran di Venezia, la suite conta sul fondamentale apporto dell’Orchestra del Teatro La Fenice, che ha affiancato Fresa al pianoforte e alle tastiere e Ninon Valder, bandoneónista francese. Come chiarito da Fresa, “‘Walking the Labyrinth è una suite in quattro movimenti che racconta la metafora dell’esistenza che scorre al contrario, vissuta attraverso l’evaporazione, la solidità, il caos e l’origine della vita’“. Per ulteriori informazioni e per prenotare la visita al Labirinto consigliamo di consultare il sito della Fondazione Giorgio Cini.
[Immagine in apertura: Labirinto Borges. Photo Matteo De Fina, Courtesy of Fondazione Cini]