Il collettivo giapponese teamLab sta lavorando a due importanti progetti: un nuovo museo permanente a Macao e uno spazio espositivo in apertura il 5 novembre a Shanghai. Due buone notizie per gli appassionati dell'arte digitale.
È legittimo domandarsi, quando si parla delle ultime novità targate teamLab, quali corde della sensibilità umana il collettivo artistico giapponese, realtà di riferimento su scala globale per l’arte digitale, andrà a toccare con il suo prossimo intervento. Questa volta, per scoprirlo, bisognerà attendere gennaio 2020, quando a Macao aprirà i battenti il nuovo museo permanente messo a punto da teamLab.
Naturalmente immersivo e digitale, ma ancora senza nome, sorgerà all’interno di un rinomato albergo di Macao; disporrà di 5mila metri quadrati di spazi espositivi, già definiti “labirintici“. Coinvolgenti, mutevoli, interattive, emozionanti, le opere esposte saranno rigorosamente firmate dai creativi del collettivo multidisciplinare, che in una nota promettono di catapultare i visitatori in “un mondo completamente nuovo“, assicurando loro un’esperienza in grado di “offuscare i confini tra il corpo umano e l’arte“.
Il nascente spazio arriva dopo il clamoroso successo ottenuto dal primo museo permanente targato teamLab, teamLab Borderless. Inaugurato sull’isola di Obaida, a Tokyo, nell’estate 2018, nei primi dodici mesi di attività è stato visitato da 2 milioni e trecentomila persone, conquistando i vertici delle classifiche internazionali di settore. Nell’attesa di ulteriori dettagli sul progetto di Macao, per gli amanti del genere è in arrivo anche un’altra buona notizia. In Cina, il 5 novembre si alzerà il sipario su teamLab Borderless Shanghai, un ulteriore spazio espositivo curato dal collettivo, con 6.600 metri quadrati espositivi. Per visitarlo si dovrà raggiungere l’Huangpu District. Fondato nel 2001 da Toshiyuki Inoko, il fortunato collettivo artistico è composto da artisti, programmatori, ingegneri, animatori, matematici e architetti: da Singapore a Helsinki, passando per il Giappone, la Cina e l’Australia la sua fama sembra davvero inarrestabile.
[Immagine in apertura: teamLab, TBA, 2019. Experimental photo of the new artwork © teamLab]