Una sorta di griglia ricreata sul suolo della piazza principale di Vicchio, piccolo comune in provincia di Firenze. È la nuova installazione temporanea di Caret Studio: un progetto per riportare le persone nei luoghi pubblici, nel rispetto delle norme di sicurezza.
Con l’allentamento delle misure di lockdown si è delineata sempre più la necessità di immaginare come sarà il nostro futuro dopo la fine della pandemia, a partire dalla riconfigurazione degli spazi pubblici e di quelli lavorativi. A tale proposito sono tantissimi i progetti ideati per ripensare la nostra posizione nell’ambiente urbano, negli uffici e persino nei ristoranti: una pluralità di sperimentazioni accomunate da un unico obiettivo: tornare a vivere la normalità in piena sicurezza.
Dopo avervi fatto conoscere nelle scorse settimane la coperta da picnic dello studio londinese Paul Cocksedge, il Parc de la Distance dello Studio Precht e le fantasiose barriere protettive di Paloma Art Project e Matrika, ci soffermiamo oggi su una nuova, interessante, installazione temporanea realizzata da Caret Studio nel piccolo borgo di Vicchio, in provincia di Firenze.
Stiamo parlando di #StoDistante, una soluzione di design urbano capace di rispondere ai criteri di distanziamento sociale, a cui dovremo necessariamente attenerci non appena sarà possibile tornare nuovamente a vivere lo spazio pubblico. Creata in Piazza Giotto, luogo di aggregazione simbolo del comune toscano, l’installazione consiste in una sorta di griglia estesa sul suolo cittadino, formata da una serie di “riquadri” in vernice bianca removibile posti tra loro a distanza di 1.80 metri – ovvero la distanza da mantenere tra le persone per limitare i contagi secondo l’attuale normativa in Toscana.
L’obiettivo è quello di offrire agli abitanti del luogo un riferimento visuale in grado di ricordare istintivamente la lontananza tra individui necessaria per evitare il contagio. Una soluzione intelligente, utile a livello sociale e allo stesso tempo accattivante sotto il profilo estetico, grazie ai giochi di fantasia geometrica e di prospettiva creati dai singoli elementi sul suolo. Un esperimento sicuramente replicabile anche in altre realtà della penisola.
[Immagine in apertura: Photograph by Francesco Noferini, Courtesy of Caret Studio]