Esposta per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 1966, l'opera “Narcissus Garden” di Yayoi Kusama è attualmente allestita negli spazi esterni del Momentary di Bentonville. Un progetto che racchiude tutta la poetica spirituale dell'artista giapponese.
A ripercorrere le mostre e gli eventi degli ultimi mesi dedicati alla grande Yayoi Kusama, sembra che il Coronavirus non abbia scalfito minimamente l’operato dell’artista giapponese, attiva più che mai con iniziative sparse in ogni angolo del globo. Sarà forse merito della poesia “lanciata” qualche mese fa contro la pandemia, sta di fatto che il “momento d’oro” di Kusama continua a gonfie vele.
Dopo essere stata “oggetto” di una preziosa riscoperta da parte dello Smithsonian American Art Museum di Washington, e in vista della prossima grande personale al Gropius Bau di Berlino, l’artista – nota per i suoi pattern a pois – è attualmente al centro di un importante evento espositivo dedicato a una delle installazioni giovanili che la resero nota al grande pubblico: stiamo parlando di Narcissus Garden, presentato in una nuova versione al Momentary di Bentonville, in Arkansas.
Considerata una delle opere più suggestive, e certamente una delle primissime capaci di racchiudere al meglio la poetica spirituale dell’artista, l’installazione comprende 900 sfere in acciaio inox disseminate negli spazi esterni dell’istituzione americana. Già esposte in precedenza in luoghi come la Hayward Gallery di Londra, il Central Park di New York e il giardino delle Tuileries di Parigi, le opere saranno visibili per un anno intero, accompagnando il pubblico in un vero e proprio “viaggio” ai confini dell’universo.
Presentato per la prima volta nel 1966, in occasione della partecipazione non ufficiale della Kusama alla Biennale di Venezia, Narcisuss Garden è infatti un omaggio alla complessità del mondo, nel quale ogni essere vivente è inevitabilmente connesso agli altri. Come già in altre opere iconiche dell’artista, ognuna delle sfere riflette il contesto ambientale circostante, ampliando la percezione dell’osservatore, messo nella condizione di catturare le connessioni tra oggetto artistico, luogo espositivo e cosmo. Una installazione dal forte valore mistico e poetico, dunque, simbolo di una società ideale nella quale ogni elemento serve a sostenere gli altri.
[Immgine in apertura: Yayoi Kusama, Narcissus Garden, 1966, stainless steel spheres. Collection of OZ Art. Courtesy of Ota Fine Art and Victoria Miro. © YAYOI KUSAMA. Image courtesy of The Momentary, Bentonville, Arkansas. Photo Ironside Photography]