Disco Ruin: il documentario sulla club culture italiana

12 Ottobre 2020

Disco Ruin. 40 anni di club culture italiana. Locandina

La questione dell’abbandono delle discoteche è un fenomeno che da qualche anno interessa con insistenza urbanisti e teorici dell’architettura, incuriositi dalla parabola decadente di questi luoghi simbolo del divertimento degli anni Ottanta e Novanta.

Un tempo ritenute vere e proprie “mecche” della movida italiana, e culla della cosiddetta italo-disco, molte di queste enormi strutture si trovano oggi in rovina. Abbandonate al degrado, esse svettano imponenti nelle periferie del Paese, cadute in disuso e strette nella morsa di un destino fatto di fallimenti, difficoltà logistiche e burocratiche che ne rendono difficile il riutilizzo e persino lo smantellamento. Un nuovo film – scritto e diretto da Lisa Bosi e Francesca Zerbetto – si sofferma sul declino di questi potenti luoghi di aggregazione, raccontandone le storie, i protagonisti e l’influenza esercitata sulla moda e sulla cultura del nostro passato.

UN VIAGGIO NELLE DISCOTECHE ITALIANE

Stiamo parlando di Disco Ruin. 40 anni di club culture italiana, un viaggio visionario nell’Italia del clubbing. Presentata in anteprima in preapertura della 15esima edizione della Festa del Cinema di Roma (dal 15 al 25 ottobre), la pellicola racconta la traiettoria discendente delle discoteche italiane, soffermandosi in particolare sulle vicende di vere e proprie “istituzioni” del divertimento come il Piper Club di Roma e il Cocoricò di Riccione. Quale impatto ebbero questi luoghi sulla cultura del tempo, e cosa rappresentano oggi nell’immaginario collettivo nazionale?

Prodotto da Giangiacomo De Stefano in associazione con Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella, il documentario sarà presentato prossimamente sul canale televisivo di Sky Arte, on demand e in streaming su NOW TV.