Per Philippe Daverio la curiosità non era affatto un difetto, anzi: è la base stessa della conoscenza. A ribadirlo è oggi un nuovo libro, recentemente uscito per la casa editrice Rizzoli. Un “almanacco” giornaliero, ricco di aneddoti e immagini per accompagnare il lettore durante il 2021.
Anno bisesto anno funesto, recita un vecchio detto popolare. E così è stato senza dubbio per questo 2020: un vero e proprio “annus horribilis”, segnato dalla pandemia e caratterizzato dalla scomparsa di tantissimi personaggi della letteratura, dello sport e dello spettacolo. Alle tristi dipartite di figure illustri come Luis Sepúlveda, Kobe Bryant, Diego Armando Maradona, Gigi Proietti, Ennio Morricone ed Ezio Bosso, si è aggiunta (lo scorso 2 settembre) anche quella dell’amato Philippe Daverio, lo storico dell’arte noto per il suo stile eclettico e coloratissimo.
Nato da padre italiano in Francia nel 1949, lo studioso e scrittore torna oggi sotto i riflettori con una nuova uscita editoriale firmata da Rizzoli: un omaggio allo spirito coinvolgente e propositivo del protagonista, apprezzato dal grande pubblico per il suo approccio alla divulgazione sempre divertito e coinvolgente.
Curato dalla moglie Elena Gregori Daverio, il libro – dal titolo Il vizio della curiosità (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – è il primo pubblicato postumo dello scrittore di Mulhouse: un calendario-annuario che raccoglie centinaia di avvenimenti e curiosità per ognuno dei giorni dell’anno che si appresta a cominciare.
Composto di 365 pagine, il volume è infatti impostato come una sorta di “almanacco del giorno dopo”, ricco di immagini e aneddoti scelti in base alle varie occasioni: dal tributo a Sandro Botticelli nel primo giorno di primavera, all’omaggio ad Alfons Mucha e alle sue tinte autunnali il 21 settembre. L’obiettivo è accompagnare il lettore durante il 2021 con notizie, dettagli artistici e ricordi personali che invitino a riflettere e ad andare “oltre”. Un libro da tenere sul comodino e da leggere a poco a poco per ritrovare, pagina dopo pagina, l’inconfondibile ironia e la vivacità del suo autore.
Ma non è tutto. Proprio in questi giorni – e fino al 20 marzo 2021 – la Cittadella degli Archivi di Milano ospita una rassegna interamente dedicata all’impegno di Daverio e al suo operato nel capoluogo lombardo.
Curata da Nicola Manna, e realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici e il Master in Digital Humanities dell’Università degli Studi di Milano, la mostra – dal titolo Philippe Daverio a Milano – raccoglie documenti ufficiali, foto d’epoca e cimeli concessi dalla famiglia del protagonista. Un percorso inedito, momentaneamente chiuso e fruibile in maniera virtuale sull’apposita pagina web.