A pochi passi dal Natale, vi proponiamo cinque fumetti “contro” gli stereotipi "zuccherini" di questo periodo. Storie ciniche, ironiche o addirittura terrificanti, che sapranno come intrattenervi in questi ultimi giorni prefestivi.
Stanchi della solita retorica natalizia fatta di regali, dolcetti e buoni propositi? Per tenervi compagnia in questi scampoli di anno, abbiamo selezionato una serie di fumetti che rivisitano il tema del Natale in maniera decisamente poco convenzionale. Grandi classici e novità, che sapranno come rendere le feste in arrivo più accattivanti e fuori dagli schemi.
Eh sì, è proprio vero: non ci sono più i Babbi Natale di una volta! Quello in cui si imbatte il mitico Dylan Dog nel numero 196 dell’iconica serie a fumetti, ad esempio, è un barbuto signore vestito di rosso che non ha nulla a che vedere col pacioso e rassicurante “omone” originario della Lapponia.
Sceneggiato da Pasquale Ruju e disegnato da Giampiero Casertano (con copertina del maestro Angelo Stano), l’albo – dal titolo Chi ha ucciso Babbo Natale? – racconta la storia di un mitologico guerriero scandinavo scappato di prigione. Dopo essersi camuffato ricorrendo al classico completo natalizio, l’uomo si aggira per il paese di Snowmouth seminando il terrore. Per fortuna il nostro Dylan si trova a passare di lì per caso…
Ogni nuovo fumetto di Zerocalcare è una piccola rivelazione. Recentemente sugli scaffali con Scheletri, il fumettista – al secolo Michele Rech – ha deciso di fare il bis, allietando i suoi lettori con una storia sul Natale: un libro a metà tra favola (cinica) e fumetto, magistralmente colorato da Alberto Madrigal.
Portato in libreria dalla fedele casa editrice BAO, al fianco dell’autore da circa un decennio, A Babbo morto racconta per la prima volta la scabrosa verità dietro al business della consegna dei regali. Folletti sottopagati e costretti a pessime condizioni per distribuire i pacchi richiesti dai bambini del mondo, anziane rider della Befana che scioperano per ottenere migliori condizioni di lavoro. I personaggi sono tanti e fittizi, ma non per questo incapaci di evocare al lettore i drammi e le disuguaglianze della nostra realtà. Quando finirete di leggere il libro vi ripeterete ad alta voce che Babbo Natale non esiste per sentirvi meno tristi!
Si dice che a Natale siamo tutti più buoni. Sarà vero? Di certo questa regola non vale per Hellboy, lo spietato eroe a fumetti inventato per Dark Horse da Mike Mignola nei primi anni Novanta. Prova ne è A Christmas Underground, la storia illustrata uscita in Italia all’interno del volume La bara incatenata ed altre storie (MagicPress, 2004).
Fulcro della narrazione è la richiesta della signora Hatch, che, ormai sul punto di morte, chiede al “mezzo demone” rosso di consegnare un piccolo regalo alla figlia Annie. Eppure non si tratta di un dono di Natale qualsiasi: la ragazza è infatti finita negli Inferi da molto tempo, dopo aver deciso di sposare una creatura diabolica in cambio dell’eterna giovinezza. Ricevuto il dono della madre (una catenina con crocefisso), Annie apre finalmente gli occhi sul mondo sommerso che la circonda. Da lì in poi, botte e cazzotti come se ne danno solo durante le feste natalizie…
Old but gold, verrebbe da dire. Uscito nel 1992 per DC Comics (e pubblicato in Italia dalla vecchia Play Press Publishing con il sottotitolo Sangue a Natale), Lobo Paramilitary Christmas Special racconta la buffa, e raccapricciante, impresa del cacciatore di taglie Lobo, a cui il Coniglio Pasquale offre un lavoro: uccidere Babbo Natale. La ragione dell’assassinio? Con il suo impero economico e le sue tradizioni, il nonnino vestito di rosso sta mandando in malora i profitti delle altre festività.
Recatosi all’“officina” di Babbo Natale, al Polo Nord, il “czarniano” incontra l’uomo – in verità un despota che, sotto la sua aria falsamente rassicurante, uccide elfi e aiutanti senza pietà. Scritto e disegnato da Keith Giffen, Alan Grant e Simon Bisley, l’albo è considerato un classico del personaggio Lobo, che proprio all’inizio degli anni Novanta riscuoteva grande successo per la sua dose di violenza e ironia.
Buonismo e “zuccherosità”, ma pur sempre in stile Superman, sono invece alla base di questa chicca per veri collezionisti. Stiamo parlando di Superman’s Christmas Adventure, storico albetto del 1940 sceneggiato e disegnato da Jerry Siegel e Jack Burnley.
Siamo, come intuibile dalla copertina del volume, nella notte della vigilia. Clark Kent è impegnato a consegnare i regali insieme a Babbo Natale, ma a dettare la linea di distribuzione dei doni è lo stesso supereroe: i bambini più poveri e bisognosi hanno la precedenza, mentre quelli più ricchi – che di certo non resteranno a bocca asciutta – sono invitati dall’uomo col mantello a prendere coscienza delle condizioni di vita dei meno fortunati. Che poi i soliti criminali brutti e cattivi interferiscano nei piani della coppia poco importa: alla fine le cose andranno come dovevano andare. D’altronde Superman è sempre Superman.
[Immagine in apertura: Zerocalcare – A Babbo morto (BAO Publishing, 2020). Copertina]