Italia da scoprire: 5 destinazioni “nascoste” da raggiungere dopo la pandemia

6 Gennaio 2021


Quest’anno le festività natalizie, che si chiudono con l’Epifania, non hanno rappresentato l’occasione per una gita fuoriporta o per itinerari di lungo raggio, dato l’andamento dell’emergenza sanitaria e la conseguente adozione di nuove misure restrittive. Tuttavia questa condivisa condizione di “sospensione temporale” potrebbe spingere molte persone a riscoprire destinazioni meno conosciute o poco frequentate, riconsiderando il potenziale di luoghi che si trovano a breve distanza dalla città di residenza. A ben guardare, è facile sorprendersi a scoprire quanto l’intero territorio nazionale sia ricchissimo di questo tipo di mete: autentici tesori nascosti, gemme segrete equamente distribuite fra tutte le regioni che aspettano solo di essere conosciute, raggiunte e ammirate. Naturalmente, non appena le condizioni lo consentiranno!

NON SOLO ORGOSOLO: I MURALES DI SAN SPERATE

Non ha bisogno di particolari introduzioni lo “storico” legame fra la Sardegna e l’arte del muralismo. Si tratta anzi di un binomio che negli ultimi anni si è andato ulteriormente rafforzando, anche grazie ai nuovi linguaggi della street art, come recentemente documentato dal volume Muri di Sardegna. Luoghi e opere della Street art. Chiunque desiderasse approfondire le radici di questa pratica artistica, in occasione di un viaggio o di una vacanza in Sardegna dovrebbe senza dubbio includere una visita al paese-museo di Orgosolo (Nuoro). Patria del Canto a Tenore, questa località è soprattutto nota come “borgo dei murales”: molte delle 150 opere ammirabili gratuitamente all’aperto, in larga parte realizzate sulle facciate degli edifici del centro storico, nascono per veicolare messaggi di protesta o con dichiarati scopi comunicativi. Altrettanto meritevole di essere scoperto e, forse ancora poco conosciuto al grande pubblico, è il paese di San Sperate, nel sud della Sardegna, ad appena venti chilometri da Cagliari. Qui la tradizione del muralismo si è affermata con vigore a partire dalla seconda metà del Novecento e l’artefice del processo di “rinascita culturale” è stato l’artista locale Pinuccio Sciola. Dagli anni Sessanta fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2016, è riuscito a trasformare San Sperate in un laboratorio artistico a cielo aperto, facendo convergere qui autori sardi, italiani e stranieri. La sua stessa produzione artistica è di straordinario interesse: ne avrete la conferma esplorando il giardino megalitico che riunisce le sue celebri “sculture sonore”, opere d’arte da osservare e incredibilmente anche da… ascoltare!

A BOMINACO, NELLA CAPPELLA SISTINA D’ABRUZZO

L’Oratorio di San Pellegrino, nella frazione di Bominaco del comune di Caporciano (L’Aquila) costituisce uno dei più chiari esempi del concetto di “tesoro artistico d’Italia, sconosciuto ai più“. In questa località a 1000 metri sul livello del mare, dove vivono meno di 100 persone, si trova infatti la cosiddetta “Cappella Sistina d’Abruzzo”. Una definizione senza dubbio “ridondante”, che risulta tuttavia utile a restituire la maestosità del ciclo di affreschi pronto a conquistare lo sguardo del visitatore una volta varcata la soglia dell’Oratorio. A un’accurata osservazione, nella navata unica dell’edificio sormontata da una volta a botte ogivale, si può riconoscere la compresenza di vari cicli tematici ‒ uno dedicato all’infanzia di Cristo, uno alla sua Passione, uno al Giudizio Universale ‒, oltre a episodi della vita di San Pellegrino e di altri santi.

IL VICOLO PIÙ STRETTO D’ITALIA? A RIPATRANSONE

Sono molti i borghi d’Italia che vantano speciali record o primati connessi alla loro storia o al loro assetto urbanistico. Fra questi spicca Ripatransone (Ascoli Piceno), la cui posizione panoramica, sulla sommità di un colle tra le valli del torrente Menocchia e del fiume Tesino, gli è valsa la speciale denominazione di “Belvedere del Piceno”. Visitando il suo centro storico, nel quale si alternano testimonianze architettoniche di epoca medievale, rinascimentale e barocca, è d’obbligo mettersi alla prova in una curiosa e irresistibile “sfida”: attraversare quello che viene considerato come il vicolo più stretto d’Italia, largo appena 43 centimetri! Sarà il locale Ufficio Turistico a rilasciare il documento che attesta l’avvenuto attraversamento.

IL PESCETRULLO, TRA OSTUNI E CAROVIGNO

Tutti (o quasi!) conoscono i trulli, notevole esempio di architettura rurale pugliese, in pietra a secco a lastre, che caratterizza il paesaggio della Valle d’Itria e impreziosisce la cittadina di Alberobello. Ma quanti sarebbero in grado di spiegare correttamente cos’è il Pescetrullo? Nato da un’idea della gallerista Caterina Tognon, il progetto affidato all’architetto, designer e artista Gaetano Pesce ha portato alla realizzazione di un curioso rifugio d’autore nelle campagne del brindisino. Il risultato è una speciale dimora, immersa tra gli ulivi e distribuita fra quattro piccoli volumi, in cui la tradizione è stata reinterpretata con ironia, all’insegna del colore e della sperimentazione dei materiali.

LA CHIESA DI COAZZOLO NEI VIGNETI PIEMONTESI

Per gli appassionati di arte contemporanea, e in particolare per gli estimatori della produzione del britannico David Tremlett, la piccola e coloratissima chiesa situata nel borgo astigiano di Coazzolo potrebbe già essere una meta nota. Per tutti gli altri la sua storia costituirà un’inaspettata sorpresa: impiegando la tecnica del wall drawing, la stessa utilizzata da Tremlett per dipingere le abitazioni del borgo toscano di Ghizzano, gli oltre 300 metri quadrati di superficie pittorica esterna dell’edificio seicentesco, consacrato alla Beata Maria Vergine del Carmine, sono stati arricchiti di colori. I tre prevalenti, Terra di Siena, verde oliva e giallo, intendono richiamare simbolicamente le principali tonalità che il paesaggio collinare circostante assume stagione dopo stagione. Restando in Italia, Tremlett ha realizzato un importante intervento di arte pubblico, sempre all’insegna del colore, anche in Puglia: è Wall Surfaces (27 stops – Bari), ultimato nel 2019.

[Immagine in apertura: Un murale a San Sperate, Cagliari. Foto di Andrea Sensi da Pixabay]