La giuria della 75esima edizione dei Nastri d'Argento, dedicata alla regista Cecilia Mangini, ha diffuso i titoli vincitori tra i vari documentari in concorso. Ecco i riconoscimenti più importanti per ognuna delle categorie.
Nonostante le circostanze il grande cinema non si ferma, così come la qualità delle produzioni relative alla settima arte in Italia. A dimostrarlo è la recente assegnazione dei Nastri d’Argento ai documentari: una serie di riconoscimenti che, come ogni anno, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani ha attribuito a quelle pellicole che si sono maggiormente distinte per l’attenzione al reale e per la capacità di offrire sguardi inediti sui temi del presente.
Ad attestarsi al primo posto nella sezione Cinema del reale, imponendosi su una cinquina di grande spessore, è stato Mi chiamo Francesco Totti, il film di Alex Infascelli dedicato al calciatore “simbolo” della Capitale. Il Nastro d’Argento per la categoria Cinema, spettacolo e cultura è stato invece assegnato al documentario The Rossellinis. Presentata alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e diretta da Alessandro Rossellini, la pellicola racconta il prestigioso “clan” familiare, omaggiando le imprese artistiche compiute dal “padre” del Neorealismo Roberto Rossellini e dai suoi figli e nipoti.
Dedicata alla memoria di Cecilia Mangini, l’edizione 2021 dei Nastri d’Argento ha visto infine trionfare Il caso Braibanti, che si è aggiudicato il primo premio per la sezione Docufiction. Girato da Carmen Giardina e Massimiliano Palmarese, il film ripercorre la storia di Aldo Braibanti, lo scrittore, sceneggiatore e poeta antifascista italiano condannato dal regime per le sue idee politiche e la sua omosessualità. Caratterizzato da un lavoro di ricostruzione dei fatti attento e dettagliato – forte delle testimonianze di Piergiorgio Bellocchio, Dacia Maraini, Lou Castel, Maria Monti e altri –, il film sarà prossimamente in onda su Sky Arte.
[Immagine in apertura: Photo by Denise Jans on Unsplash]