Torino accende i riflettori sulle opere di street art presenti sul territorio, con l'obiettivo di valorizzarle, tutelarle e crearne di nuove anche in chiave turistica. La città ha scelto di dotarsi di una serie di strumenti per trasformare l'arte di strada in un'opportunità di rigenerazione e attrazione culturale.
Dopo Milano, anche Torino si prepara a puntare sulla street art, lanciando una serie di strumenti volti alla tutela e alla valorizzazione (anche in chiave turistica) delle opere open-air presenti nel territorio cittadino. Sulla scia del percorso già solcato dal capoluogo lombardo, con il vademecum per la realizzazione di murali e installazioni urbane, la città sabauda ha stilato una serie di “linee guida” per l’arte urbana, il muralismo e la street art: un progetto a lungo termine, mirato alla definizione di obiettivi programmatici comuni.
Tante le finalità dell’iniziativa, che punta a fare dell’arte di strada uno strumento di riqualificazione e di attrazione turistica. A partire da queste premesse, la città provvederà, prima di tutto, a censire e a documentare le opere già esistenti sul territorio, creando un database digitale e una piattaforma specializzata all’identificazione dei capolavori urbani realizzati a Torino nel corso dei decenni. Un esempio? lo straordinario “affresco” di Saype al Parco archeologico della Porta Palatina.
Altri interventi riguarderanno l’incremento del patrimonio pubblico attraverso manifestazioni ed eventi educativi, la tutela delle opere già esistenti e la realizzazione di nuove, al fine di creare un’omogenea e organica galleria a cielo e aperto.
“Torino è stata la prima città in Italia, con il progetto ‘Murarte’, ad aprire le porte alla street art, che negli anni si è trasformata, evoluta, arricchita di senso e significato”, ha dichiarato Marco Giusta, assessore comunale alle Politiche Giovanili. “Queste linee guida e le novità che portano con loro, sono il compimento di un lavoro che va avanti da anni. Questa è la forza della nostra visione: un piano strategico che non solo favorirà la crescita artistica e la rigenerazione dello spazio pubblico, ma produrrà investimenti, lavoro e turismo per il nostro territorio”.
[Immagine in apertura: Aryz, Picturin, 2010, Palazzo Nuovo, Corso San Maurizio, Torino. Courtesy Fondazione Contrada Torino Onlus]