Il Negozio Olivetti di Venezia sarà presto scenario di un progetto dedicato alle relazioni fra Lucio Fontana e Antony Gormley. Al centro dell'iniziativa (in programma nel 2022) la concezione del tempo e dello spazio per i due artisti.
“Che cosa è uno spazio umano nello spazio, che cosa è un corpo umano nello spazio e – se pensiamo a noi stessi come un corpo nello spazio – quale è il nostro contesto?”. Sono parole, queste, che appartengono allo scultore britannico Antony Gormley, noto per le sue opere antropomorfe site specific. Ma proviamo a fare un gioco di immaginazione e a supporre che siano state pronunciate da Lucio Fontana: sarebbe un’associazione davvero azzardata? La voce dei due artisti si confonde, e la citazione diventa uno statement in grado di sintetizzare – almeno in parte – le intenzioni artistiche di entrambi gli autori.
A ben vedere, e nonostante il tempo che li separa, Gormley e Fontana sono infatti due artisti avvicinabili per più di una ragione. Il loro approccio alla scultura è diverso, certo, e riflette le necessità e le possibilità tecniche del loro tempo. Ma le intenzioni di fondo restano simili. Assai vicine. Il senso dello spazio e la possibilità di superare i limiti della dimensione umana (e terrena) sono il comune denominatore della ricerca di questi due protagonisti dell’arte moderna e contemporanea, presto “insieme”in un inedito progetto espositivo.
Ideata e curata da Luca Massimo Barbero, la mostra Lucio Fontana / Antony Gormley farà il suo debutto il prossimo anno a Venezia, nell’ambito della 59. Esposizione Internazionale d’Arte (in programma dal 23 aprile al 27 novembre). A ospitarla sarà un luogo d’eccezione: il Negozio Olivetti, perla architettonica progettata da Carlo Scarpa e situata in Piazza San Marco.
Affidato in concessione al FAI – Fondo Ambiente Italiano, con l’intento di valorizzarne la storia e tutelarne il mantenimento, il Negozio sarà trasformato in uno “spazio neutro” nel quale i due maestri della scultura si troveranno per la prima volta a confronto. Al centro del “dialogo” ci saranno i temi dello spazio e della luce, tanto cari a entrambi gli artisti, così come il senso del tempo e l’ambizione verso l’infinito. A condensare queste riflessioni, una serie di disegni realizzati da Fontana tra il 1947 e il 1968, alcune opere su carta di Gormley e la presenza di lavori tridimensionali. Un progetto che si annuncia imperdibile, realizzato grazie alla collaborazione tra Associazione Arte Continua APS B17, Galleria Continua e Fondazione Lucio Fontana.
[Immagine in apertura: Antony Gormley, FIELD, 1984, pigmento nero, olio e carboncino su carta 64 x 90 cm Courtesy the Artist, Copyright Antony Gormley, 2021]