Obiettivo 2023 per l'ultimazione della nuova arena del Colosseo, il cui concorso è stato aggiudicato dal team di guidato da Milan Ingegneria Spa, con lo studio di architettura Labics e altri partner. Oltre a ripristinare la lettura integrale del monumento, l'intervento permetterà di comprendere l'uso e la funzione di questa indiscussa icona del patrimonio nazionale.
Bandito alla fine del 2020, il concorso di progettazione per l’affidamento dei servizi di progettazione definitiva, esecutiva e coordinamento della sicurezza del nuovo piano dell’arena del Colosseo è stato vinto dal raggruppamento temporaneo composto da Milan Ingegneria Spa, in qualità di mandatario, dallo studio di architettura Labics, diretto da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori, dall’architetto Fabio Fumagalli, dalle società Croma e Consilium Studio di ingegneria, e dal professor Heinz-Jürgen Beste, consulente per gli aspetti archeologici.
Ad annunciarlo, nel corso di una videoconferenza stampa online, sono stati la direttrice del Colosseo, Alfonsina Russo, e il ministro della cultura, Dario Franceschini, che ha ricordato come l’idea di “restituire al Colosseo la sua arena” fosse già stata abbozzata dall’archeologo Daniele Manacorda, nel 2014. Dopo gli studi e le indagini promossi da allora, nel dicembre scorso è stata indetta la gara ‒ organizzata da Invitalia, in qualità di Centrale di Committenza ‒ finalizzata a ripristinare la fruibilità della superficie del piano dell’arena del Colosseo attraverso “una soluzione tecnologica, compatibile e reversibile, per la copertura degli ambienti ipogei“.
A esaminare le undici proposte, pervenute entro il 1° febbraio scorso, è stata la commissione aggiudicatrice sorteggiata da Invitalia, composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli. L’intervento, inserito tra i Grandi Progetti Beni Culturali con un finanziamento di 18,5 milioni di euro, dovrebbe essere ultimato entro il 2023, dopo circa 240 giorni di lavori stimati.
“Obiettivo principale del progetto è stata la tutela e la conservazione del monumento e degli spazi ipogei”, ha indicato l’ingegnere civile Milan dell’omonimo studio, presentando il progetto vincitore. In coerenza con l’impostazione originaria dell’Anfiteatro Flavio, “le cui murature portavano un piano in legno dove avvenivano tutti gli spettacoli all’interno del Colosseo“, come ricordato da Milan, il nuovo piano dell’arena sarà impostato “alla quota originaria dell’età Flavia. Questo rende possibile la completa integrazione, sia formale che funzionale dello stesso“.
A caratterizzare la struttura sarà un sistema di lamelle ‒ rivestite con legno di Accoya, così da evitare l’abbattimento di specie pregiate ‒, che avranno “un contenuto altamente tecnologico: esse, ruotando e traslando, garantiscono la massima flessibilità, sia a livello di configurazioni che si possono ottenere, sia per la gestione degli spazi al di sopra dell’arena“.
Inoltre, mediante una configurazione completamente aperta delle lamelle, sarà possibile vedere gli spazi ipogei. Oltre che smontabile, per agevolare eventuali opere di manutenzione, la struttura sarà completamente reversibile, in modo da poter ripristinare lo stato di fatto attuale nel prossimo futuro, se necessario o richiesto. A tal proposito, l’ingegner Milan ha specificato che i nuovi elementi strutturali saranno installati nel Colosseo “senza ancoraggi meccanici profondi“.
Da sottolineare, infine, le misure adottate in termini di controllo della temperatura e dell’umidità degli ambienti ipogei: in soli 30 minuti sarà garantito il ricambio completo dell’intero volume d’aria. Il piano proteggerà le strutture sottostanti dagli agenti atmosferici, riducendo il carico idrico con un sistema di raccolta e recupero dell’acqua piovana che alimenterà i bagni pubblici del monumento. Una visione d’insieme del progetto vincitore è disponibile in questo video.
[Immagine in apertura: Colosseo, photo by Craig Zdanowicz on Unsplash]