In autunno l’artista messicana, oggetto di un culto globale che non accenna a placarsi, sarà al centro di una importante retrospettiva al Drents Museum di Assen. Con opere e oggetti personali provenienti da due leggendarie collezioni internazionali, riunite per la prima volta.
A oltre sessant’anni dalla scomparsa di Frida Kahlo, il suo mito non sembra dare segni di cedimento. Fondata sulla straordinaria capacità di resilienza dell’artista e sul suo anticonformismo, la “Frida-mania” è paradossalmente diventata un fenomeno globale in grado di coinvolgere persone, giovani e meno giovani, a tutte le latitudini.
In Europa, i tanti appassionati dell’artista possono segnare in agenda un appuntamento importante: in autunno, due tra le più importanti collezioni al mondo delle opere della pittrice messicana saranno esposte per la prima volta insieme, al Drents Museum di Assen, nei Paesi Bassi. La storica istituzione olandese quest’anno si è concentrata in maniera particolare sulle figure femminili, nel tentativo di colmare, almeno parzialmente, un gap di genere che dura da molti anni.
Nella grande retrospettiva dal titolo Viva la Frida! – Life and art of Frida Kahlo, curata da Annemiek Rens e da un pool di esperti di arte e di moda, i visitatori potranno ammirare dipinti e disegni provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e una serie di cimeli (abiti, fotografie, gioielli, oggetti personali) dal Museo Frida Kahlo, creato dopo la morte dell’artista nella celebre “casa blu” che fu la sua residenza principale, e il centro della sua attività artistica, per tutta la vita.
In Viva la Frida! i lavori più noti della pittrice messicana, da La colonna spezzata (1944) all’Autoritratto con scimmia (1945), dialogano con una straordinaria raccolta di oggetti provenienti dall’universo privato della Casa Azul. Questi ultimi vennero ritrovati e catalogati nel 2004, dopo essere rimasti sotto chiave per mezzo secolo: alla morte di Frida Kahlo, infatti, il compagno Diego Rivera raccolse tutti i suoi averi in una stanza e ordinò che questa rimanesse chiusa per almeno quindici anni dalla morte di entrambi.
[Immagine in apertura: Frida Kahlo, Autoritratto con scimmia, 1945, olio su masonite, Museo Dolores Olmedo, Mexico City (c) 2021 Banco de México, Ciudad de México. Riproduzione autorizzata da INBAL, 2021]