Miti e riti del calcio in una nuova mostra

13 Maggio 2021

Marco Previdi, Poli ultras, 2019

Sono tanti gli intellettuali che nel corso della storia si sono interessati al gioco del calcio: Jean-Paul Sartre, Umberto Saba, Dino Buzzati e Carmelo Bene sono solo alcuni dei grandi scrittori e pensatori che si sono cimentati nell’analisi di questo fenomeno, esaltandone gli aspetti “magici” e rituali. Ai nomi citati si aggiunge inoltre quello di Pier Paolo Pasolini, voce illustre della cultura del Novecento italiano che in più di un’occasione definì il gioco del pallone come l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.

A sottolineare la centralità di questo sport, nonché la sua funzione antropologica e collettiva all’interno della nostra società, sarà presto la nuova rassegna in arrivo al MUFOCO – Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, Milano. Un progetto espositivo collettivo dedicato alle mille sfumature e al simbolismo implicito di questa disciplina tanto amata nel nostro Paese.

UNA MOSTRA TRA ARTE E SPORT

Curata da Matteo Balduzzi e aperta al pubblico dal 12 giugno al 24 ottobre, la mostra – dal titolo Chi non salta. Calcio. Cultura. Identità – sarà un omaggio al calcio come espressione dell’identità individuale e collettiva. Organizzata in occasione del Campionato europeo di calcio in programma la prossima estate, la rassegna è animata da una sequenza di immagini realizzate da oltre venti artisti del panorama nazionale e non solo.

Allestiti all’interno delle due sezioni principali del percorso espositivo, fotografie, video e installazioni di artisti quali Andrea Abati, Matteo de Mayda, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin e Mimmo Jodice si alterneranno mettendo in risalto il ruolo del calcio come pratica di incontro e di formazione personale, nonché come rappresentazione di unione tra individui espressa nel fenomeno del tifo. Un progetto che coniuga arte e sport, in omaggio a un fenomeno certamente fondante della nostra cultura moderna.

ALCUNI SCATTI IN MOSTRA

[Immagine in apertura: Marco Previdi, Poli ultras, 2019]