La vita di Rothko in una nuova biografia illustrata

21 Ottobre 2020

Mark Rothko. Il miracolo della pittura.Francesco Matteuzzi, Giovanni Scarduelli (Centauria, 2020), courtesy l'editore

Archiviati i recenti bio-comic dedicati a Marcel Duchamp, Yayoi Kusama e alle grandi femministe dell’arte, la casa editrice Centauria torna a soffermarsi sulle gesta dei grandi artisti del passato, scegliendo anche stavolta uno dei nomi cult della storia dell’arte del XX secolo: Mark Rothko.

UN FUMETTO SU ROTHKO

Ritenuto senza dubbio il più enigmatico tra i pittori del Novecento, Rothko ha costruito la sua intera ricerca espressiva sul concetto di assenza. Le sue campiture color prugna, rosse e arancioni sono episodi di “silenzio parlante”: in esse la parola implode e il significato trova conforto nella pura emotività e nel contatto col divino. Come fare, dunque, a condensare e a codificare attraverso il fumetto una delle esperienze artistiche più intense e complesse del nostro tempo? Come dare voce e parola a un autore che ha costruito la sua intera esistenza sulla necessità di andare oltre le forme convenzionali dell’espressione?

Ci provano oggi, armati di matita e coraggio, Francesco Matteuzzi e Giovanni Scarduelli, autori del nuovo graphic novel Mark Rothko. Il miracolo della pittura. In uscita il prossimo 29 ottobre – e ricco di oltre 120 pagine a colori – il volume (nell’immagine in apertura, courtesy l’editore) ripercorre l’intera biografia dell’artista di origine lettone, a partire dalla sua infanzia come immigrato negli Stati Uniti.

VITA E OPERE DEL PITTORE

Impostato come un lungo e introverso dialogo tra il protagonista e il sé stesso bambino, il racconto si sofferma sui momenti cruciali della vita e della ricerca del pittore: dai primi esperimenti surrealisti allo sviluppo di una poetica sempre più personale, basata sull’idea di dipinto come rivelazione. Il confronto con la sua parte più tenera e infantile amplifica la scissione e il senso di estraneità che ne hanno attraversato l’intera vita, rivelando i dubbi e le complessità di un uomo fatto di carne, pensieri e sangue.

Mark Rothko è stato una figura un po’ ambigua durante i miei primi anni di studio”, racconta Giovanni Scarduelli, autore delle tavole del libro. “All’inizio ricordo perfettamente quel senso di frustrazione che provavo ascoltando le lodi che ne tessevano i miei professori e quelle masse di colori sovrapposti che vedevano i miei occhi, e che il mio cervello faceva fatica a decifrare. Il colpo di fulmine arrivò quando capii che l’arte di Rothko non può essere mediata: vederla in una foto, in una riproduzione, in un film o in una serie tv non ci trasmetterà mai completamente la grandezza di questo artista. Bisogna farne esperienza diretta, osservarla dal vivo, perché è così che è stata pensata”.

LA RIAPERTURA DELLA ROTHKO CHAPEL

E per farlo non può esserci luogo migliore della Rothko Chapel, la celebre struttura commissionata da John e Dominique de Menil nel 1964, e recentemente riaperta al pubblico dopo un lungo restauro costato circa trenta milioni di dollari. Situata a Houston, in Texas, e inserita dal 2010 nel National Register of Historic Places, la Cappella è il simbolo per definizione dell’intera ricerca dell’artista: uno spazio sacro – aperto a tutte le religioni – nel quale sostare contemplando l’arte e il contatto con l’universo.