Nonostante la temporanea chiusura dell'istituzione, la Fondation Beyeler si prepara al prossimo anno con una serie di appuntamenti da mettere in agenda. Annunciate le tre mostre cardine del 2021: tra grandi classici e nomi di riferimento della scena contemporanea.
Non è stato certo un anno felice per la Fondation Beyeler, costretta a fare i conti con una situazione di emergenza che ha scombussolato non poco il programma 2020 dell’istituzione situata a Riehen, nei pressi di Basilea. È per questo che, così come per altri centri d’arte del globo, l’anno alle porte rappresenta un’occasione di rilancio e rinascita: un momento da cui ripartire, avvicinando nuovamente il pubblico con mostre ed eventi di qualità.
Dopo la recente inaugurazione della mostra Rodin/Arp – inedito confronto fra i due maestri della scultura – e della rassegna collettiva The Lion is Hungry (entrambe momentaneamente sospese nel rispetto dellle misure di contenimento del virus), la fondazione elvetica ha annunciato un tris di mostre di assoluto richiamo: eventi tra classico e contemporaneo, che scandiranno il calendario espositivo a partire dalla prossima primavera.
A occupare gli spazi dell’istituzione, dal 18 aprile 2021, sarà Olafur Eliasson, noto per le sue opere a cavallo tra ricercatezza formale, nuove tecnologie e impegno sociale. Sempre attivo su più fronti, l’artista danese ripercorrerà i suoi 25 anni di carriera, portando alla luce i temi che da sempre contraddistinguono il suo lavoro: sensibilità estetica, coinvolgimento delle persone e capacità di interpretare lo spirito del nostro tempo, invitando il pubblico a riflettere sui grandi temi della contemporaneità.
Aperta fino all’11 luglio 2021, la mostra sarà seguita a settembre da Close-Up, rassegna collettiva dedicata a nove donne-artiste che hanno dedicato la loro esperienza creativa all’investigazione del volto e della figura umana. Visitabile fino al 2 gennaio 2022, la mostra presenterà infatti dipinti e disegni di autrici del calibro di Frida Kahlo, Alice Neel, Berthe Morisot, Marlene Dumas e Cindy Sherman. Un itinerario alla scoperta dell’universo artistico femminile, dal 1870 a oggi.
Ultima, in ordine di tempo, sarà la grande retrospettiva dedicata a Francisco Goya: uno degli appuntamenti più significativi mai dedicati al pittore spagnolo fuori dai confini iberici.
Realizzata in collaborazione con il Museo Nacional del Prado (e già posticipata a causa della pandemia), la mostra radunerà oltre 75 dipinti, circa 50 disegni e altrettante stampe, esposti al pubblico dal 10 ottobre 2021 al 23 gennaio 2022. L’obiettivo? Illustrare in maniera raramente più completa la straordinaria poetica dell’artista di Fuendetodos, mettendone in risalto temi e soggetti: dai ritratti alle nature morte, dai dipinti storici a capolavori più visionari.
[Immagine in apertura: Vista esterna della Fondation Beyeler. Photo Mark Niedermann]