Kazuyo Sejima, Yayoi Kusama, Terunobu Fujimori, Sou Fujimoto, Akihisa Hirata, Junya Ishigami, Teppei Fujiwara e Makoto Aida sono gli otto architetti e artisti scelti per il progetto "Pavilion Tokyo 2021". Ciascuno è stato incaricato di progettare un padiglione temporaneo che sarà realizzato nei pressi del Japan National Stadium e resterà visibile dal 1° luglio al 5 settembre 2021.
Dal Regno Unito all’Australia fino agli Stati Uniti, sono tanti i Paesi in cui nei mesi estivi nomi emergenti dell’architettura o progettisti di indiscussa fama vengono invitati a misurarsi con il tema del padiglione temporaneo. In occasione dei Giochi della XXXII Olimpiade, che Tokyo dovrebbe ospitare dal 23 luglio all’8 agosto 2021 – un anno dopo il periodo inizialmente previsto –, anche il Giappone ha scelto di seguire questa tendenza, coinvolgendo una rosa dei suoi più affermati artisti e architetti.
Su iniziativa congiunta del Tokyo Metropolitan Government, dell’Arts Council Tokyo (Tokyo Metropolitan Foundation for History and Culture) e del Comitato esecutivo Pavilion Tokyo 2021, nel raggio di circa tre chilometri dal Japan National Stadium – a sua volta progettato dallo studio Kengo Kuma & Associates – saranno realizzati otto padiglioni temporanei. Kazuyo Sejima, Yayoi Kusama, Terunobu Fujimori, Sou Fujimoto, Akihisa Hirata, Junya Ishigami, Teppei Fujiwara e Makoto Aida sono i progettisti scelti per questa iniziativa, inclusa nel più vasto Tokyo Tokyo FESTIVAL, il programma culturale promosso in città in concomitanza con i giochi olimpici e paralimpici.
Ciascuna delle otto strutture sarà visitabile dal 1° luglio al 5 settembre 2021 e verrà impiegata come hub nel quale peculiari aspetti della cultura giapponese saranno condivisi con il resto del mondo. Nel suo insieme, il progetto Pavilion Tokyo 2021 si pone l’obiettivo di mostrare la forza creativa e la vitalità del Giappone contemporaneo nei campi dell’arte e dell’architettura. I visitatori saranno liberi di muoversi nell’area in cui i padiglioni saranno allestiti, vivendo le diverse esperienze proposte.
Negli schizzi dei progetti, attualmente in via di definizione, si possono già riconoscere alcuni tratti salienti del linguaggio di ciascun progettista selezionato. A due anni dal Serpentine Pavilion londinese, Junya Ishigami sta ipotizzando una sorta di “ancestrale paesaggio”, definito da una sinuosa copertura e da una selva di esili pilastri. Reduce dalla ristrutturazione dello Shiroiya Hotel e impegnato in Europa nella costruzione della Casa della Musica di Budapest, Sou Fujimoto ha progettato il Cloud Pavilion, una struttura che evoca una nuvola in grado di fornire ombra e refrigerio. Grande è l’attesa per il progetto di Yayoi Kusama, non ancora svelato; a partire dal 23 aprile l’amatissima artista sarà intanto protagonista di un’ampia retrospettiva al Gropius Bau di Berlino.
[Immagine in apertura: Pavilion Tokyo 2021. Pavilion design by Sou Fujimoto © Pavilion Tokyo 2021]