"L'anima(le) del museo" è il nome dell’innovativo spazio dedicato al gioco collaborativo, inaugurato nei giorni scorsi presso il centro culturale della cittadina toscana. Un progetto ideato per stimolare l'interazione sociale e la sensibilità artistica nei giovani visitatori, attraverso un approccio ludico e interculturale.

Da qualche giorno il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita un nuovo e rivoluzionario playground: un’installazione permanente aperta a tutti, pensata per favorire l’incontro di ragazzi e ragazze e stimolare la loro creatività e sensibilità artistica. Progettato dallo studio ECÒL e Luca Boscardin, con la collaborazione dell’associazione Sociolab e la partecipazione attiva degli studenti delle scuole di Prato, L'anima(le) del museo si distingue per il suo design: combina, infatti, elementi modulari e circolari per riflettere le architetture del museo, creando al tempo stesso uno spazio caratterizzato da linee e colori vivaci.INNOVAZIONE E INTERAZIONE NEL CENTRO CULTURALE DI PRATOLa nuova area di gioco del centro culturale è un ambiente prevalentemente vuoto, ma aperto all'interazione e all'abitabilità, che si propone come strumento educativo: il playground favorisce dunque l'incontro e l'interazione sociale, invitando i giovani a sviluppare una personale e collettiva sensibilità verso la creatività contemporanea. Per raggiungere tale obiettivo, i progettisti hanno dato vita a un’area che, oltre a fungere da collegamento fra la sede originaria del Centro, realizzata da Italo Gamberini, e la nuova ala disegnata dallo studio di Maurice Nio, suggerisce le forme di un animale fantastico, in grado di stimolare l’immaginazione e la sperimentazione dei giovani utenti. Il progetto si inserisce nell'ambito di Ciel'in città, un'iniziativa delle provincie di Prato, Massa e Grosseto contro il fenomeno della dispersione scolastica e la povertà educativa, a cui è anche dedicata una mostra, visitabile presso lo stesso Centro Pecci fino al 28 aprile.UNO SPAZIO PER AVVICINARE I GIOVANI ALL’ARTEAnche l'inaugurazione del playground, lo scorso 5 aprile, è stata concepita come un evento aperto alla città e ha offerto alle famiglie l'opportunità di interagire direttamente con gli artisti e il team multidisciplinare che ha dato vita al progetto.Nato con l’idea di “avvicinare i giovani fruitori dell'area al museo e all’arte attraverso la possibilità di espressione e interpretazione personale", come confermato dagli autori del progetto, L'anima(le) del museo rappresenta un significativo passo avanti nella promozione dell'arte e dell'educazione, offrendo uno spazio inclusivo dove i giovani possono sviluppare un rapporto personale e diretto con il mondo dell'arte contemporanea.[Immagine in apertura: ECÒL con Luca Boscardin, L’Anima(le) del museo. Foto: Claudia Gori, courtesy of ECÒL]
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