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Il plurale di Civiltà

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Elio Fiorucci, Installation view, Foto Delfino Sisto Legnani-DSL Studio (c) Triennale Milano

Elio Fiorucci

MUSE – Museo delle Scienze di Trento, vista dell'allestimento della mostra The Mountain Touch. Un viaggio nella natura che cura. Photo Michele Purin

The Mountain Touch. Un viaggio nella natura che cura

Studio 65, Divano Bocca(R), 1970, Gufram, morbido poliuretano con rivestimento in tessuto. Gufram (c) Courtesy Gufram

ITALIA SESSANTA. Arte, Moda e Design. Dal Boom al Pop

Kunichika Toyohara (1835-1900). Opera del teatro kabuki, Zenaku Ryomen Ko no Tegashiwa, 1867. Xilografie policrome su carta di gelso. 35,2 × 23 cm, 35,4 × 23,2 cm, 35,3 × 23 cm. Japanese Gallery Kensington, Londra

Yōkai. Mostri, Spiriti e altre Inquietudini nelle Stampe Giapponesi

Photo Irene Fanizza

I mondi di Marco Polo. il viaggio di un mercante veneziano del Duecento

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Altro | Sky Arte

BEVI – S4E10 – Il lieto fine

B.E.V.I. – Il lieto fineMartedì 26 novembre – ore 20.40

Il brindisi finale all’eccellenza vinicola italiana

Il ciclo di affreschi della Sacrestia, di autore ignoto, dedicato alla vita e alla morte di Gesu, fonte di elevazione spirituale e di condotta etica. Crediti fotografici Elisabetta Baracchi e Serena Campanini

Gli affreschi della sacrestia del Collegio Ghislieri di Pavia, voluti all’inizio del Seicento dal Prefetto Giorgio Pagliari, sono stati oggetto di un intervento di restauro sostenuto dall’Associazione Amici dei Musei e Monumenti Pavesi. I risultati verranno presentati il prossimo 27 novembre, in occasione del 457esimo anniversario dell'istituzione, che nel 1966 divenne il primo collegio universitario misto d'Italia con l'apertura della sezione femminile.

Pavia ritrova gli affreschi seicenteschi del Collegio Ghislieri

L’opera di Joys al Metro Urban Museum di Brescia. Foto Gruppo Brescia Mobilita

A Brescia, un deposito storico della metropolitana, sta prendendo gradualmente forma il primo Metro Urban Museum d’Italia. Il progetto, inaugurato dalle opere di Luca Font e Demsky, si è recentemente arricchito con l’intervento di Joys: un treno d’artista e un murale ispirati al gergo dei writer, con i tipici pattern geometrici che caratterizzano la produzione dello street artist.

A Brescia sta nascendo il primo Metro Urban Museum italiano

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Per esplorare l’inatteso connubio tra la maestria artigianale italiana e i valori unici della filosofia del design giapponese, un appassionante documentario conduce gli spettatori tra botteghe e studi di progettazione, svelando i segreti dietro la creazione di prodotti unici, capaci di emozionare e durare nel tempo.

Sponsorizzato

Un viaggio alla ricerca della perfezione, tra artigianato italiano e filosofia giapponese

L’arte della perfezione. Un viaggio con Mazda tra Italia e Giappone

Process images and Studio photos by (c) Quayola Studio

Casa Batlló celebra il connubio tra arte e tecnologia affidando all’artista italiano Quayola il nuovo videomapping che illuminerà la facciata esterna del celebre monumento. In programma il 1º e 2 febbraio 2025, “Arborescent” reinterpreta l’eredità di Antoni Gaudí attraverso visualizzazioni algoritmiche che mostrano la crescita degli alberi, creando un'esperienza immersiva tra natura, architettura e musica.

Un artista italiano trasformerà Casa Batlló con l'arte digitale

ATM Manifesto. ADI Design Museum

Affondando le sue radici nella prima metà del Novecento, la storia dell’Azienda di Trasporti Milanesi (ATM) corrisponde a quella della città stessa, della sua comunità e dell’evoluzione dei suoi spazi urbani. Per questo la mostra "ATM MANIFESTO", allestita all’<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bicicletta-adi-design-museum-milano" target="_blank">ADI Design Museum di Milano</a>, è un vero e proprio viaggio nel tempo, scandito dalle campagne di comunicazione “vintage” dell’ATM che forniscono allo spettatore uno sguardo sull’evoluzione della società milanese, a partire dalla quotidianità dei cittadini fino alle espressioni artistiche dei grandi creativi del secolo scorso che hanno collaborato con l'azienda.Curata da Matteo Pirola e visitabile fino al 12 gennaio 2025, la rassegna presenta un'ampia varietà di documenti e materiali esclusivi che testimoniano momenti iconici della storia della mobilità cittadina, fra cui il celebre tram Carrelli (conosciuto in tutto il mondo ed entrato proprio quest’anno nella collezione permanente del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano) e le immagini dell'inaugurazione della prima metropolitana, la linea M1, negli anni Sessanta.L'ADI Design Museum è esso stesso un simbolo di storia tranviaria: situato in un'area che era un tempo dedicata al deposito di tram a cavallo e poi all’approvvigionamento elettrico per i tram, il museo sorge infatti in un distretto storico della mobilità milanese. Non a caso, la piazza di accesso all'edificio – la piazza Compasso d’Oro – è così denominata in onore del prestigioso premio di design che la linea M1 si aggiudicò nel 1964.In mostra troviamo una vasta collezione – arricchita anche dal contributo di diversi archivi esterni che hanno fornito il loro prezioso materiale, come ad esempio la Fondazione Franco Albini e Bob Noorda / Noorda Design – accuratamente recuperata per essere condivisa con il pubblico, svelando storie e simboli che hanno modellato la mobilità milanese.Suddiviso in sezioni tematiche, il percorso espositivo esplora prima le campagne di sensibilizzazione sociale dell'ATM, per poi passare in rassegna le collaborazioni artistiche con i grandi creativi del Novecento, come <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-bruno-munari-verona" target="_blank">Bruno Munari</a>, Emilio Tadini, Chin Hsiao, <a href="https://arte.sky.it/news/enrico-baj-mostre-milano-savona-albissola" target="_blank">Enrico Baj </a>e <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/mimmo-rotella-mostra-catanzaro" target="_blank">Mimmo Rotella</a>. Un altro capitolo promuove la mobilità alternativa attraverso iniziative come BikeMi, il servizio di "bike sharing" milanese, mentre un’ulteriore sezione si concentra sulle attività a favore della comunità cittadina. E poi ancora la genesi e gli sviluppi del logo ATM, un approfondimento su Attilio, mascotte e prototipo del tranviere milanese, e un’ampia area dedicata al sessantesimo compleanno della M1. Oltre ai manifesti storici, inoltre, "ATM MANIFESTO" espone una collezione di biglietti, materiali promozionali, documentazione tecnica, e un imponente fondo fotografico di notevole interesse storico.

ATM MANIFESTO. ADI Design Museum

La storia dei trasporti e della città di Milano in mostra all'ADI Design Museum

Forever Is Now .04. Credits MO4 Network

Fino al prossimo 16 novembre, la grande spianata all’ombra delle Piramidi di <a href="https://arte.sky.it/news/opera-land-art-saype-giza" target="_blank">Giza</a> ospita la quarta edizione di “<a href="https://arte.sky.it/news/mostra-forever-now-egitto" target="_blank">Forever Is Now</a>”, la rassegna d'arte contemporanea che riunisce i progetti di dodici artisti internazionali. Organizzata grazie alla stretta collaborazione tra le istituzioni egiziane e l'UNESCO, la <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-forever-is-now-giza-egitto " target="_blank">manifestazione </a>rappresenta un ponte ideale tra antichità e presente, presentando al pubblico le ultime tendenze in campo artistico nella magnifica cornice di uno dei siti monumentali più importanti del mondo,L'edizione 2024 di “Forever Is Now” è centrata su un tema affascinante: quello dell’archeologia come metafora del processo creativo. Ai dodici artisti coinvolti è stato chiesto così di vestire i panni di moderni archeologi, che utilizzano l'arte come strumento per ricercare i significati nascosti del quotidiano. Tale approccio ha incoraggiato l’impiego di materiali non convenzionali per la realizzazione delle installazioni da parte degli artisti provenienti da quattro diversi continenti: ciascuno di loro ha offerto il proprio significativo contributo in un dialogo creativo ricco di sfaccettature. Tra le opere presentate, spiccano le sculture dell’artista egiziano Khaled Zaki, dove i rimandi al passato si fondono alle tendenze astratte dell’arte contemporanea, i richiami astronomici dell’installazione a opera del britannico Chris Levine, e i lavori di due artisti italiani: Luca Boffi, con un’opera dedicata all’esplorazione condivisa dello spazio al confine tra ambienti naturali e artificiali, e Federica Di Carlo, che con la sua installazione approfondisce le molteplici connessioni tra natura e cosmo.“Forever Is Now” presenta inoltre, per la prima volta in assoluto, due progetti paralleli che vedono protagonista l'<a href="https://arte.sky.it/news/refik-anadol-large-nature-model" target="_blank">intelligenza artificiale</a>, a testimonianza del costante processo di ricerca di nuovi linguaggi creativi che da quattro anni anima una rassegna aperta al confronto con la tradizione e l’innovazione in campo artistico.

Forever Is Now .04. Credits MO4 Network

Le installazioni di arte contemporanea nel deserto dell'Egitto

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L'iniziativa "<a href="https://www.scabec.it/progetti/percorsi-e-itinerari-di-turismo-archeologico-subacqueo/percorsi-e-itinerari-di-turismo-archeologico-subacqueo" target="_blank">Turismo Archeologico Subacqueo</a>" promossa dalla Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania si propone di valorizzare la ricchezza e la diversità del patrimonio archeologico sommerso italiano. Presentato a inizio ottobre nel corso della 61esima edizione della "TTG&nbsp;Travel Experience", la principale manifestazione italiana per il turismo mondiale, il progetto invita a scoprire la storia e la cultura del nostro Paese attraverso l'esplorazione dei fondali marini. Si tratta di una proposta articolata, unica e innovativa, dove l'avventura subacquea si fonde con la passione per l'archeologia, svelando le meraviglie che giacciono sui fondali di 29 aree marine protette e due parchi sommersi attraverso la creazione di cinque diversi percorsi tematici.L’INIZIATIVA PER LA PROMOZIONE DEL TURISMO SUBACQUEONell’ambito del progetto, sono state censite oltre trenta tra aree marine protette e parchi sommersi al largo delle coste italiane, per ottenere un’ampia panoramica dei più interessanti siti di immersione. Dall’isola di Ventotene (con i suoi relitti romani carichi di anfore) alle Secche della Meloria (nei pressi di Livorno, sede della più grande battaglia navale tra le Repubbliche Marinare di Genova e Pisa nel XIII secolo), da Porto Cesareo (sul cui fondale si possono ammirare i resti di una necropoli) ai parchi marini campani di Gaiola e Baia (con le loro ville e strutture romane sommerse), il progetto è studiato per offrire un'esperienza unica e coinvolgente a tutti i turisti appassionati di archeologia ed esplorazione subacquea.Obiettivo principale di "<a href="https://www.scabec.it/progetti/percorsi-e-itinerari-di-turismo-archeologico-subacqueo/percorsi-e-itinerari-di-turismo-archeologico-subacqueo" target="_blank">Turismo Archeologico Subacqueo</a>" è la promozione di un turismo sostenibile e responsabile, in grado di valorizzare la bellezza e tutelare la fragilità del nostro patrimonio culturale sommerso, coinvolgendo tutti gli attori del settore turistico. Un’iniziativa di ampio respiro, che rappresenta una preziosa opportunità per conoscere le ricchezze culturali italiane da un diverso punto di vista, apprezzandone il valore storico e la varietà ambientale.IL PATRIMONIO STORICO E NATURALE DELLE AREE SOTTOMARINE ITALIANENato nell’ambito di "Viaggio Italiano", il programma di promozione e identità turistica promosso dal Ministero del Turismo che coinvolge a diverso titolo numerose regioni italiane, il progetto "<a href="https://www.scabec.it/progetti/percorsi-e-itinerari-di-turismo-archeologico-subacqueo/percorsi-e-itinerari-di-turismo-archeologico-subacqueo" target="_blank">Turismo Archeologico Subacqueo</a>" offrirà ai partecipanti la possibilità di viaggiare indietro nel tempo, permettendo loro di ammirare relitti di navi antiche, resti di città sommerse e fondali sottomarini di ineguagliabile ricchezza faunistica.Attraverso i cinque itinerari tematici, dedicati ai relitti di navi romane, ai resti di antiche città sepolte sul fondo del mare, o agli aerei militari precipitati in acqua durante la Seconda Guerra Mondiale, l’iniziativa mira a promuovere e a favorire la scoperta di un patrimonio culturale di inestimabile valore e ancora tutto da esplorare.

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Alla scoperta del patrimonio archeologico subacqueo italiano

Filip Hodas, Eternal Recurence. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Pochi eventi su scala europea sono capaci di “accendere” il tessuto urbano in cui si innescano come accade per il “<a href="https://arte.sky.it/news/signal-festival-arte-digitale-praga-2024" target="_blank">Signal Festival</a>”, la manifestazione che da dodici anni trasforma i monumenti storici di Praga (anticipando in maniera pionieristica una pratica, quella della videoarte nello spazio pubblico, che sarebbe col tempo diventata popolare anche in altre capitali internazionali).Guidata dal direttore Martin Pošta, la manifestazione è tornata dal 10 al 13 ottobre con ben ventidue installazioni (tra videomapping, sculture luminose e proiezioni su larga scala) sparse in luoghi diversi della città; primo fra questi il Castello di Praga, il complesso fortificato risalente al IX secolo e per la prima volta al centro del programma artistico. “Il ‘Signal Festival’ aspirava da tempo a trasformare il castello, uno spazio unico dal punto di vista storico e architettonico; e dopo dodici anni questo sogno è diventato realtà”, ha dichiarato Pošta.Guidato dal tema "Ecosystems II: Quest", un titolo che vuole rimarcare l’anima ibrida dell’evento, il percorso di visita ha preso piede proprio nel quartiere che ospita l’antica struttura. Nella cerchia delle fortificazioni medievali hanno trovato spazio le proiezioni dell’artista Jiří Příhoda (che si è servito dell’intelligenza artificiale per reinterpretare le tecniche pittoriche dei maestri del <a href="https://arte.sky.it/news/rinascimento-africani-programmi-tv-27-novembre" target="_blank">Rinascimento</a>) e quelle del graphic designer Filip Hodas (che sulla facciata esterna dell’Archbishop’s Palace ha proposto una spettacolare installazione intitolata “Eternal Recurrence”: un loop avvincente di forme e colori ispirato al ciclo della vita). È stato invece lo studio londinese UVA – United Visual Artists a trasformare gli ambienti del centro multidisciplinare Kunsthalle Praha, con l’installazione “Strange Attractions”: una riflessione sull’imprevedibilità della teoria del caos.Ma il percorso espositivo non si è limitato solo a cambiare il volto dei principali siti artistici del quartiere più turistico della capitale, diramandosi verso l'esterno per “contaminare” tutti i punti nevralgici della cultura locale. Tra questi la Biblioteca Comunale Mariánské náměstí (la cui facciata esterna è stata oggetto del video astratto firmato dal duo ispano-danese Desilence), gli spazi interni del convento domenicano di St. Giles (che hanno accolto l’installazione sonora “Silent Echoes” del pioniere della sound art Bill Fontana) e quelli del CAMP – Center for Architecture and Metropolitan Planning (affidati all'italiano <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-quayola-palazzo-cipolla-roma" target="_blank">Quayola</a>, protagonista con l'opera “Effets de Soir”)."Ci stiamo concentrando sempre di più sull’espansione della nostra presenza a livello internazionale, puntando a rendere il festival uno degli eventi globali più importanti per le arti digitali e immersive", ha dichiarato il fondatore Martin Pošta. "Vogliamo attrarre artisti e pubblico internazionali, promuovendo collaborazioni che colleghino città e culture di tutto il mondo. In altre parole, non si tratta più solo di mostrare arte, ma di stimolare confronti sul futuro della creatività, della tecnologia e degli spazi urbani".

Filip Hodas, Eternal Recurence. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Filip Hodas, Eternal Recurence. Photo Vojtech Veskrna. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Cao Yuxi, Dimensional Sampling. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Cao Yuxi, Dimensional Sampling. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Cao Yuxi, Dimensional Sampling. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Cao Yuxi, Dimensional Sampling. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Desilence, The Rythm of the Ocean. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Desilence, The Rythm of the Ocean. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Desilence, The Rythm of the Ocean. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Desilence, The Rythm of the Ocean. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Laterna Magika, Iron Horse Fractured. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Laterna Magika, Iron Horse Fractured. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

SpY, Orb. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

SpY, Orb. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Krystof Bruha, Audire Fluctus. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Krystof Bruha, Audire Fluctus. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Petr Vacek, Adam Cigler. Reflection. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Petr Vacek, Adam Cigler. Reflection. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Seohyo, Coded Tapestry Prague. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Seohyo, Coded Tapestry Prague. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Quayola, Effets de Soir. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Quayola, Effets de Soir. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Quayola, Effets de Soir. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Quayola, Effets de Soir. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

UVA, Strange Attractions. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

UVA, Strange Attractions. Photo Vojtech Veskrna. Signal Festival 2024

Michael Bielicky, Kamila Richter, Columbus. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Michael Bielicky, Kamila Richter, Columbus. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Bill Fontana, Silent Echoes. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

Bill Fontana, Silent Echoes. Photo Tomas Slavik. Signal Festival 2024

L'evento che ha trasformato i monumenti di Praga con la videoarte

PHOTOS Giulia Rosco - CHEAP pres. Call For Artists 2024

Dallo scorso 10 settembre, le vie del centro di Bologna sono la cornice diffusa di un importante <a href="https://arte.sky.it/foto/bologna-poster-art-cheap " target="_blank">progetto di arte pubblica</a>, intitolato "L'arte (del rifiuto) della guerra", che ha visto comparire in tutta la città duecento manifesti d’arte che promuovono una narrativa alternativa alla retorica del conflitto attraverso messaggi di <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-yoko-ono-padova" target="_blank">pace</a>, giustizia sociale e resistenza. L’esposizione organizzata dal collettivo <a href="https://arte.sky.it/news/libro-cheap-bologna " target="_blank">CHEAP</a>, progetto d’arte pubblica nato proprio nel capoluogo emiliano undici anni fa, prende vita da una <a href="https://arte.sky.it/news/bando-poster-art-cheap-bologna " target="_blank">call for artists</a> che ha riscosso un incredibile successo a livello internazionale: sono stati infatti 662 gli artisti che hanno aderito quest’anno all’iniziativa, inviando oltre mille poster d’autore, da cui sono stati selezionati i duecento manifesti ora affissi sui muri bolognesi.Il soggetto dell’edizione 2024 è la comunicazione alternativa sul tema della guerra, scelto come risposta al notevole incremento dei conflitti armati registrato nel mondo negli ultimi quattro anni, secondo le stime diffuse dal Global Peace Index 2024. L'obiettivo del progetto promosso dal collettivo CHEAP, noto per le sue iniziative di arte pubblica, è quello di allontanarsi e sabotare la potente retorica bellicista, giocando sullo stesso terreno della comunicazione d’impatto e sfruttando gli strumenti dell’arte e della grafica per una propaganda di resistenza pacifica.Attraverso l’impiego di molteplici linguaggi visivi, dalla fotografia all’illustrazione, dalla grafica digitale al collage, i poster esposti nelle strade di Bologna parlano ai cittadini di temi complessi come la militarizzazione, il ruolo dei mass media e la giustizia, richiamando un immaginario pop colorato e spesso scioccante, nella tradizione della <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-obey-street-art-milano" target="_blank">street art</a> socialmente impegnata. Tra i soggetti più spesso raffigurati nei manifesti vi sono ovviamente i teatri di guerra tristemente balzati in testa ai notiziari, come l’Ucraina e la Palestina.Senza limitarsi a essere una semplice mostra di poster, l'esposizione diffusa in corso a Bologna dà vita a un dibattito aperto che coinvolge osservatori e semplici passanti, richiamando l’importanza della comunicazione e della consapevolezza e invitando tutti a immaginare un mondo senza guerra. Accompagnata da incontri ed eventi paralleli diffusi su tutto il territorio, la mostra "L'arte (del rifiuto) della guerra" dimostra come l'arte pubblica possa essere un potente strumento culturale volto alla sensibilizzazione e alla trasformazione sociale.

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