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Il plurale di Civiltà

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MoDusArchitects, Tree Hugger - Nuova sede dell’Associazione Turistica. Bressanone, 2019. Foto Oskar Da Riz

Architetture recenti in Alto Adige 2018 – 2024

Vista dell’allestimento della mostra Architettura Instabile. Photo (c) Vincenzo Labellarte

Architettura instabile

Gerhard Richter, Firenze (III-XII) (ubermalte Photographien), 2000. Olio su fotografia a colori cm 12 x 12. Collezione Serena e Paolo Gori, Prato

OltreCittà. Utopie e Realtà. Da Le Corbusier a Gerhard Richter

Modellino (c) Fondazione Guido d'Arezzo

Honorata e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari

Vista dell'allestimento della mostra Gae Aulenti (1927-2012). Foto di Alessandro Saletta - DSL Studio

Gae Aulenti (1927-2012)

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Architettura | Sky Arte

render credit SBGA | Blengini Ghirardelli

Lo studio SBGA Blengini Ghirardelli, affiancato da Witteveen+Bos, guiderà il rinnovamento del campus dell’Agenzia Spaziale Europea a Noordwijk, in Olanda. Parte dell'Accelerated Investment Plan (AIP), il progetto punta a modernizzare e rendere più sostenibile il Centro Europeo di Ricerca e Tecnologia Spaziale, integrando le strutture preesistenti.

Uno studio italiano rinnova il centro di ricerca ESA

King Salman International Stadium – Daytime Aerial © Populous.jpg

Con la recente assegnazione all'Arabia Saudita dei mondiali di calcio del 2034 cresce il numero di eventi di portata internazionale che si svolgeranno nel regno nei prossimi anni. Di pari passo si consolida l'impegno locale nella realizzazione di strutture e impianti in grado di accogliere i visitatori da tutto il mondo, offrendo in parallelo spazi per praticare varie discipline sportive: l'ultimo esempio è lo stadio King Salman di Riyadh, disegnato dallo studio Populous.

A Riyadh lo stadio che ospiterà i futuri grandi eventi dell'Arabia Saudita

National Museum of Photography, Rotterdam–Santos Building – front view (c) Photo Studio Hans Wilschut

Nel 2025 a Rotterdam è prevista l’apertura di due nuove istituzioni museali: al via il conto alla rovescia per l'inaugurazione del Museo Nazionale della Fotografia e del Fenix, il museo dedicato alla migrazione progettato da MAD Architects nel rinato quartiere di Katendrecht.

Con due nuovi musei Rotterdam sarà una delle mete culturali del 2025

Vicenza, nuova Ala Roi di Palazzo Chiericati. Foto degli allestimenti di Marianna Castelluccio

L'Ala Roi di Palazzo Chiericati a Vicenza apre finalmente al pubblico dopo circa 14 anni di lavori. Il nuovo percorso espositivo, articolato secondo cinque colori “guida”, riunisce opere del Seicento, Settecento e Ottocento, secoli essenziali per produzione artistica del territorio.

A Vicenza rinnovata un'ala dello storico edificio progettato da Palladio

Passetto di Borgo. Crediti fotografici Luigi di Stano

Il Passetto di Borgo, un'antica via di fuga papale tra Vaticano e Castel Sant’Angelo a Roma, è da pochi giorni aperto e fruibile con un programma di visite guidate. Restaurata e resa accessibile al pubblico, quella che in origine era una fortificazione difensiva diventa oggi un luogo di scoperta e partecipazione, dal quale godere di viste spettacolari sulla Città Eterna. Previsti anche un percorso storico multimediale e un tour virtuale, fruibile online, per estendere l'esperienza.

Riaperto a Roma il “passaggio segreto” dei papi

Milano, Bosco Verticale (c) Iwan Baan - COIMA

Dieci anni dopo la sua inaugurazione, risalente all’autunno del 2014, il grattacielo noto come <a href="https://arte.sky.it/archivio/2019/10/bosco-verticale-milano-boeri-50-grattacieli-iconici" target="_blank">Bosco Verticale</a> è ormai considerato uno dei profili più riconoscibili dello skyline di Milano. Il libro "Bosco Verticale. Morphology of a Verical Forest", edito da <a href="https://arte.sky.it/news/duomo-milano-storia-arte-meraviglia-libro-rizzoli" target="_blank">Rizzoli </a>e curato da <a href="https://arte.sky.it/news/stefano-boeri-architetti-museo-cina" target="_blank">Stefano Boeri Architetti</a> (Stefano Boeri, Francesca Cesa Bianchi, Marco Giorgio e Pietro Chiodi), celebra il decennale di questo iconico edificio, ripercorrendone tanto l’appassionante progettazione (che si deve a Boeri&nbsp;Studio, ovvero Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra), quanto l’evoluzione nel corso degli ultimi anni e l’impatto ottenuto a livello nazionale e internazionale.Di recente pubblicazione, il volume in lingua inglese raccoglie i contributi di esperti internazionali e un ricco apparato iconografico per addentrarsi tra gli aspetti salienti e descrivere, in modo approfondito, l’intero percorso progettuale a partire dall’intuizione iniziale, senza trascurare il ruolo del grattacielo milanese come portavoce di una nuova idea di architettura sostenibile.Per raccontare un edificio così rilevante da un punto di vista costruttivo e simbolico, il libro adotta un approccio narrativo peculiare, che rimanda alla nascita e alla crescita di un albero, soffermandosi sugli elementi costitutivi di una pianta, ossia le radici, il tronco e i rami. Ciascuna di queste sezioni approfondisce un particolare del Bosco Verticale: l’idea innovativa alla base della sua progettazione sono le sue radici artistiche e culturali, meno visibili eppure essenziali per la sopravvivenza dell’ecosistema urbano in miniatura che il grattacielo rappresenta. La solidità del progetto costituisce invece il tronco, che trae forza dal superamento di una miriade di sfide tecniche e strutturali e dall’influenza che il Bosco Verticale ha saputo esercitare sul paesaggio cittadino circostante e nell'immaginario collettivo e popolare. Da ultimi, il libro prende in esame i rami, che simboleggiano la costante crescita di un edificio pensato per essere vissuto quotidianamente tanto dagli esseri umani quando da forme di vita animali e vegetali.Grazie alle numerose immagini scattate da fotografi del calibro di <a href="https://arte.sky.it/news/libro-milano-moderna-fulvio-irace" target="_blank">Paolo Rosselli</a>, Giovanni Nardi e <a href="https://arte.sky.it/news/iwan-baan-mostra-vitra-design-museum" target="_blank">Iwan Baan</a>, che ha realizzato un servizio fotografico inedito appositamente per il volume, i lettori possono cogliere l’impatto del grattacielo sul tessuto urbano dell’area di Porta Nuova, nonché la grande varietà di specie vegetali che lo caratterizzano; a queste è dedicata una sezione apposita, contenente un piccolo erbario focalizzato sulla varietà di piante che popolano le facciate. I contributi critici offerti da intellettuali, architetti e filosofi, tra cui Beatriz Colomina, <a href="https://arte.sky.it/news/mantova-festival-letteratura" target="_blank">Emanuele Coccia</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-movimento-ambientalista-new-york-museum-modern-art" target="_blank">James Wines</a>, delineano infine l’importanza del Bosco Verticale come manifesto per un nuovo modo di concepire l'architettura e la città, invitando i lettori a impegnarsi per costruire un futuro più sostenibile e vivibile, affinché la natura torni “ad abitare gli spazi concepiti per l'uomo”, come sottolinea lo stesso Stefano Boeri nella prefazione della pluripremiata opera.

Milano, Bosco Verticale © Iwan Baan

Milano, Bosco Verticale (c) Iwan Baan

Milano, Bosco Verticale © Boeri Studio, ph. Dimitar Harizanov

Milano, Bosco Verticale (c) Boeri Studio, ph. Dimitar Harizanov

Milano, Bosco Verticale © Boeri Studio, ph. Giovanni Nardi

Milano, Bosco Verticale (c) Boeri Studio, ph. Giovanni Nardi

Milano, Bosco Verticale © Paolo Rosselli

Milano, Bosco Verticale (c) Paolo Rosselli

Milano, Bosco Verticale © Giovanni Nardi

Milano, Bosco Verticale (c) Giovanni Nardi

Il libro che celebra i primi dieci anni del Bosco Verticale di Milano

Eco della montagna. Crediti fotografici Atelier XYZ.

Tributo alla memoria dei minatori che per secoli hanno incessantemente e faticosamente lavorato in questa regione, l’opera "Eco della Montagna" si erge al centro di un’ex area mineraria nei pressi di <a href="https://arte.sky.it/news/ponte-tibetano-dossena-lombardia " target="_blank">Dossena</a>, piccolo comune della provincia di Bergamo, in Lombardia. Collocandosi idealmente al confine tra architettura e <a href="https://arte.sky.it/news/land-art-ultravioletto-toscana" target="_blank">land </a><a href="https://arte.sky.it/news/land-art-ultravioletto-toscana" target="_blank">art</a>, il monumento rinsalda il legame tra la comunità della Val Brembana e le montagne circostanti, da sempre fonte di sostentamento.L’opera è costituita da un'imponente pietra centrale, su cui l'artista Francesco Paterlini ha scolpito una serie di bassorilievi dedicati al mito fondativo di Dossena, profondamente connesso alle attività minerarie condotte in quest’area fin dall’Età del Bronzo. La scultura si colloca al centro di un recinto circolare in legno, che racchiude una base in cemento, progettato dallo studio bresciano <a href="https://arte.sky.it/news/padiglione-edicola-brescia-capitale-cultura" target="_blank">Associates Architecture</a>: come un abbraccio simbolico che protegge la memoria collettiva di tante generazioni.Recentemente inaugurata, l’opera richiama nelle forme e nelle intenzioni i lavori di artisti come <a href="https://arte.sky.it/news/richard-long-land-art-teatro-dioniso-atene" target="_blank">Richard Long</a> e <a href="https://arte.sky.it/news/morto-richard-serra" target="_blank">Richard Serra</a>, coniugando scultura, paesaggio e architettura per tributare un omaggio alla memoria di un luogo intriso di storia: proprio nei pressi di questo anfiteatro naturale di pietra sulle <a href="https://arte.sky.it/news/mostra-alpi-orobie-accademia-carrara-bergamo" target="_blank">alpi Orobie</a>, si trovavano infatti miniere di ferro, calamina e galena che hanno dato per secoli lavoro all'intera comunità. Il monumento assume la forma di collegamento ideale tra passato e presente, ricordando tutte le persone che hanno lavorato nei siti minerari, ormai abbandonati, nonché il loro contributo allo sviluppo degli insediamenti della Val Brembana.Accanto al suo profondo valore simbolico, il monumento offre uno spazio di raccoglimento e di celebrazione aperto a tutti, in un luogo in cui identità e memoria collettiva si intrecciano e forte è la volontà di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale. "Eco della Montagna" è un progetto pubblico finanziato dal Ministero della Cultura.

Eco della montagna. Crediti fotografici Atelier XYZ

Eco della montagna. Crediti fotografici Atelier XYZ

Land art e memoria: in Val Brembana il monumento per le maestranze dei siti minerari

Credit Ondrej Bouska

Sono da poco terminati a Nesvačilka, un piccolo villaggio della Moravia meridionale, in <a href="https://arte.sky.it/news/teatro-repubblica-ceca-ristrutturazione-adam-rujbr-architects" target="_blank">Repubblica Ceca</a>, i lavori per la realizzazione di un luogo di preghiera unico nel suo genere: la Cappella di Nostra Signora Addolorata. Frutto di un decennale progetto di finanziamento, sostenuto dalla generosità di donatori locali e internazionali, la chiesa in legno rappresenta un importante simbolo di rinascita per la comunità locale.Nell’ultimo secolo, infatti, i poco più di trecento abitanti del piccolo villaggio non hanno avuto a loro disposizione un luogo di culto dove riunirsi e pregare. Per tale ragione il parroco del comune confinante ha organizzato una raccolta fondi grazie a cui, nel 2014, l’allora Papa Benedetto XVI ha potuto benedire la posa della prima pietra. Il progetto della cappella, affidato allo Studio RCNKSK dell’architetto Jan Říčný, fa della semplicità, della bellezza e dell’integrazione con l’ambiente i suoi punti di forza, impiegando quasi esclusivamente materiali naturali ricavati a livello locale, come l’argilla e il legno. Pur integrandosi armoniosamente nel paesaggio circostante, il profilo della nuova chiesa si distingue per la sua svettante struttura tubolare, alta oltre 20 metri, simbolica rappresentazione dell’ascesa spirituale offerta ai fedeli. All’interno, una grande trave centrale a forma di croce sostiene il tetto, che insieme a ben 55 finestre a feritoia, fornisce all’ambiente di pianta ovale della cappella tutta l’illuminazione necessaria.La Cappella di Nostra Signora Addolorata rappresenta un ottimo esempio di come tradizione architettonica e modernità possano coesistere. Infatti, pur ispirandosi alle tecniche costruttive in uso durante il Medioevo, l'edificio è stato costruito utilizzando tecnologie all'avanguardia abbinate a materiali naturali. Nel progetto architettonico sono stati inoltre rispettati i più moderni parametri di sostenibilità, con un sistema di riscaldamento alimentato esclusivamente da pannelli solari. La conclusione dei lavori della cappella nella campagna della Moravia rappresenta dunque un esempio virtuoso di come i desideri delle comunità locali, anche piccole, possano sposare l'innovazione per dare vita a opere di grande impatto e significato.

Un'affascinante cappella sacra nella campagna ceca

Castello Bufalini, Sala degli Dei; foto Marco Giugliarelli

Il Castello Bufalini di San Giustino, in provincia di Perugia, è tornato ad accogliere il pubblico con l’apertura di nuove sale e un orario di visita ampliato. A partire dallo scorso 28 settembre, in concomitanza con le <a href="https://arte.sky.it/news/giornate-patrimonio-culturale-europeo-2024" target="_blank">Giornate Europee del Patrimonio</a>, è stato infatti inaugurato l’accesso alla Sala dei Fatti Romani e agli ambienti dell'Appartamento Padronale, due spazi inediti al grande pubblico e resi visitabili attraverso un’accurata opera di restauro.All’interno delle sale aperte lo scorso settembre, i visitatori possono ammirare ambienti e opere d’arte di notevole valore, come le pareti e le volte affrescate in stile manierista da Cristofano Gherardi, detto il Bocino. L'ampliamento dell'offerta culturale del Castello Bufalini riguarda inoltre il grande giardino all'italiana del castello, impreziosito da un labirinto in bosso, un frutteto e numerose fontane.Eretto nel XVI secolo sulle fondamenta di un antico forte militare della famiglia Bufalini, questo splendido esempio di dimora storica signorile si trova all’interno di un borgo medievale nell’alta valle del Tevere, non distante da <a href="https://arte.sky.it/news/fondazione-alberto-burri-citta-castello-riapertura" target="_blank">Città di Castello</a>, in Umbria.La struttura è attualmente al centro di un ambizioso <a href="https://arte.sky.it/news/castello-bufalini-umbria-allestimento-migliore-servetto" target="_blank">progetto di riallestimento</a>, a cura dello studio d’architettura <a href="https://arte.sky.it/news/nuovo-allestimento-museo-storia-naturale-milano" target="_blank">Migliore+Servetto</a>. Sarà realizzato un percorso di visita destinato a migliorare l’esperienza del pubblico, anche attraverso l'impiego di innovative tecnologie multimediali. L’intervento di riqualificazione si svilupperà in diverse fasi a partire dal prossimo anno per concludersi nel 2026, quando il pubblico potrà scoprire un tesoro del patrimonio artistico e architettonico italiano, valorizzato e curato in ogni dettaglio.

Castello Bufalini. Foto Marco Giugliarelli

Castello Bufalini; foto Marco Giugliarelli

Castello Bufalini, Sala degli Dei. Foto Marco Giugliarelli

Castello Bufalini, il voltabotte. Foto Marco Giugliarelli

Castello Bufalini, il voltabotte; foto Marco Giugliarelli

Castello Bufalini, Cristofano Gherardi, Sala di Prometeo. Foto Michele Alberto Sereni

Castello Bufalini, Cristofano Gherardi, Sala di Prometeo, foto Michele Alberto Sereni

Castello Bufalini, Cristofano Gherardi, Sala di Apollo. Foto Michele Alberto Sereni

Castello Bufalini, Cristofano Gherardi, Sala di Apollo, foto Michele Alberto Sereni

Castello Bufalini, Cristofano Gherardi, Sala degli Dei, Castello degli Dei. Foto Michele Alberto Sereni

Castello Bufalini, Cristofano Gherardi, Sala degli Dei, Castello degli Dei, foto Michele Alberto Sereni

Tra Umbria e Toscana si può visitare una dimora signorile pressoché integra

AlUla Old Town

A 1.100 km da <a href="https://arte.sky.it/news/expo-2030-riyadh-arabia-saudita" target="_blank">Riyadh</a>, nel nord-ovest dell’Arabia Saudita, <a href="https://arte.sky.it/news/festival-land-art-deserto-alula-arabia-saudita" target="_blank">AlUla </a>è una delle destinazioni turistiche di punta del Regno. Nella sua vasta area, estesa oltre 22mila km², include il primo sito patrimonio mondiale dell'UNESCO dell'Arabia Saudita: si tratta dell'antica città di Hegra, tra gli epicentri urbani dell'impero nabateo, del quale si conserva memoria nel circuito formato da decine di tombe scavate nell'arenaria. Meritevole di essere visitato è anche il labirintico villaggio della Old Town di <a href="https://arte.sky.it/news/centre-pompidou-arabia-saudita" target="_blank">AlUla</a>, nel cui dedalo di strade e cortili si trovano 900 abitazioni realizzate, a partire dal XII secolo, in mattoni di fango. È proprio in questo peculiare contesto architettonico che è entrato recentemente in attività il&nbsp;Dar Tantora The House Hotel. Progettato in collaborazione con l’architetta egiziana Shahira Fahmy, dispone di trenta sistemazioni, tra camere e suite, oltre a servizi comuni come la piscina a sfioro, la palestra, il ristorante, lo studio di yoga e meditazione e la spa. Oltre che dal sito di inserimento, la struttura ricettiva è resa unica dal ricorso a tecniche e materiali di costruzione tradizionali: l'hotel è considerato il primo al mondo realizzato in terra ed è l'esito di un intervento di recupero di alcuni manufatti edilizi esistenti. Sono stati restaurati da un team di esperti e artigiani locali, che si è occupato sia degli elementi strutturali, a partire dalle murature d'epoca in mattoni di fango, che dei rivestimenti in pietra, delle finestre e degli affreschi storici. Questi ultimi, in particolare, venivano tradizionalmente eseguiti dalla comunità locale come dono di nozze per le coppie di sposi; raffigurano soggetti legati alla flora e fauna oppure evocativi di temi come prosperità e abbondanza. In un'ottica di connessione con lo scenario artistico saudita contemporaneo, all'interno dell'hotel (la cui proprietà e gestione sono della società Kerten Hospitality) vengono esposte opere degli studenti della Madrasat Addeera di <a href="https://arte.sky.it/news/arabia-saudita-musei-lina-ghotmeh-asif-khan" target="_blank">AlUla</a>. E, per assaporare l'atmosfera di un tempo, l'illuminazione interna è esclusivamente affidata alle candele.

Dar (room) at Dar Tantora The House Hotel

Dar (room) at Dar Tantora The House Hotel

Souk at Dar Tantora The House Hotel. Photo credit Maxime Seltenrijch

Souk at Dar Tantora The House Hotel. Photo credit Maxime Seltenrijch

Dar Tantora The House Hotel. Photo credit Maxime Seltenrijch

Dar Tantora The House Hotel. Photo credit Maxime Seltenrijch

Infinity pool at Dar Tantora The House Hotel. Photo credit Maxime Seltenrijch

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