Luce Social Club S4 Ep.20

Venerdì 29 marzo – ore 21:15

Ancora un appuntamento con Luce Social Club, il programma che, con la regia di Max De Carolis e la conduzione di Denise Negri e Federico Chiarini, porta in studio i protagonisti della scena culturale italiana contemporanea e aggiorna gli spettatori con le ultime novità dal mondo dell’arte e dello spettacolo. La 20esima puntata va in onda – in prima visione – venerdì 29 marzo su Sky Arte.Il primo ospite della serata è il regista Riccardo Milani, attualmente nelle sale italiane con un nuovo lungometraggio: Un mondo a parte. Caratterizzata dall'incontro tra la leggerezza dell’ironia e la pungente critica sociale, la pellicola – interpretata da Antonio Albanese e Virginia Raffaele – si addentra nella quotidianità del Centro Italia, in particolare nel “mondo a parte” del Parco Nazionale d’Abruzzo. “È un film che trasuda amore, stima e affetto verso questi luoghi”, spiega Milani. “Insegnare in quei posti”, come succede a Michele Cortese (interpretato da Albanese), maestro delle scuole elementari, “e vivere in quei posti comporta una serie di difficoltà in più che spesso noi non conosciamo. E gran parte anche della provincia italiana è fatta così”.Ospite musicale della serata è Bugo, al secolo Cristian Bugatti che presenta Per fortuna che ci sono io, il suo nuovo album. Come racconta il cantautore milanese, il disco ha un “titolo giocoso” che riprende quello della prima canzone della tracklist. “Mi piacerebbe che chi ascolta il disco, in particolar modo quella canzone, un po’ ci si ritrovi, nel senso che quando qualcosa non va bene dobbiamo trovare la forza. E allora? Per fortuna che ci sono io”, commenta Bugo.La puntata si chiude con un approfondimento sulla letteratura, con la scrittrice Claudia Durastanti che introduce agli spettatori il suo ultimo libro, Missitalia. Edito da La Nave di Teseo, il romanzo racconta le vicende di tre donne, unite da una fitta rete di corrispondenti invisibili e senza tempo. Durastanti mette in scena una polisemia che, “fra nostalgia, giovinezza e la mancanza di un obiettivo, mi sembrava un concetto particolarmente felice e potente per parlare del farsi non solo di una nazione, ma anche della vita di questi personaggi femminili”, precisa l’autrice.
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