La dimensione onirica, l’immaginazione infantile, la supremazia dell’automatismo psichico sulla logica: tutti i temi cari all’avanguardia surrealista sono rappresentati nella mostra organizzata al Castello di Desenzano del Garda, nel centenario della pubblicazione del "Primo Manifesto" di André Breton.

“Tanto va la fede alla vita (alla vita reale, s'intende, con ciò che essa ha di più precario), che alla fine questa fede si perde”. Con queste parole si apre il celebre Manifesto del Surrealismo, scritto dal poeta francese André Breton nel 1924. A cento anni di distanza dalla sua pubblicazione, la mostra Il Surrealismo. The infinite madness of dreams presenta oltre sessanta opere del movimento che ha esplorato le profondità dell'inconscio.Ospitata fino al 2 giugno 2024 presso il Castello di Desenzano sul Garda, in provincia di Brescia, l’esposizione raccoglie i lavori di grandi esponenti del Surrealismo come René Magritte, Salvador Dalí e Joan Mirò, che incarnano l’espressione libera e audace di una realtà oltre il visibile.IL SURREALISMO IN MOSTRA A DESENZANO SUL GARDAPer offrire un panorama completo di questo movimento, la mostra raccoglie poesie, filmati e opere d’arte provenienti da importanti collezioni italiane, trasformando il Castello di Desenzano in un dedalo dove le creazioni di Magritte, Dalí, Miró, Hans Bellmer, Man Ray, Max Ernst e Leonor Fini si rivelano in tutta la loro misteriosa bellezza.Le opere in mostra rappresentano la quintessenza del Surrealismo, un movimento che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte. Nata dall’incontro fra il Simbolismo, la psicanalisi freudiana e la spinta sovversiva del Dadaismo, l’ultima avanguardia storica del primo Novecento accolse artisti le cui opere rappresentarono in modo innovativo soggetti singolari come il sogno, l'inconscio e la follia.L’EREDITÀ CULTURALE DELL’ULTIMA AVANGUARDIA STORICALa rassegna di Desenzano invita i visitatori a perdere i confini tra il reale e l'immaginario, tracciando fedelmente il percorso di un movimento che ha ridefinito la percezione della realtà. Il Surrealismo infatti, con il suo appello all'irrazionale e all'inconscio, ha sfidato il mito della ragione e della realtà oggettiva, ambendo a realizzare non tanto “la rivoluzione fine a se stessa, ma una ricostruzione che si poggi su nuovi fondamenti, primo tra tutti il pensiero di Sigmund Freud”, come sottolinea il curatore della mostra, Matteo Vanzan.[Immagine in apertura: crediti MV Arte]
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