Il 2019 è stato un anno denso di lavoro e di successo in casa Sky Arte. Tra produzioni originali, uscite sul grande schermo e importanti riconoscimenti.
A pochi giorni dalla conclusione del 2019, Sky Arte celebra un lungo anno di successi, evocando i momenti chiave di un anno da ricordare attraverso le sue produzioni più acclamate e i molteplici riconoscimenti di cui il canale satellitare è stato insignito.
Entro e oltre i confini nazionali, i titoli della scuderia Sky Arte hanno fatto incetta di premi in ambito documentaristico e filmico. ArtQuake, il documentario ispirato alle azioni di tutela nei confronti del patrimonio artistico nostrano colpito da catastrofi ambientali della portata di un terremoto, è stato premiato all’Arkhaios Film Festival negli Stati Uniti e al Festival ArcheoFilm di Firenze, dimostrando l’alto livello di attenzione nei confronti delle tematiche artistico-ambientali. Ben quattro pellicole, invece, si sono aggiudicate il prestigioso Nastro d’Argento: Sono Gassman! Vittorio re della commedia ha conquistato la giuria con la rievocazione della vita di uno dei “mattatori” per eccellenza della settima arte, mentre Friedkin Uncut – Un diavolo di regista ha reso onore al regista di opere cult come Il Braccio Violento della Legge e L’Esorcista.
1938 – Diversi, il film di Giorgio Treves, ha focalizzato lo sguardo sulle leggi razziali del fascismo e sulla propaganda di regime attraverso i mezzi di comunicazione, raccontando le dinamiche del potere sullo sfondo di un periodo storico fra i più cupi di sempre. Si inscrive nel medesimo solco temporale anche Hitler contro Picasso e gli altri, proiettato al cinema, co-prodotto da Sky Arte e incentrato sulle terribili azioni compiute da Hitler e dal regime nazista nei confronti di capolavori senza tempo. Storie rimaste scolpite nella memoria collettiva ed evocate per mantenere accesa la preziosa fiamma della memoria.
Due le opere presentate nel contesto di altrettante kermesse cinematografiche di risonanza mondiale: Very Ralph, il primo documentario sulla vita e sull’opera dello stilista Ralph Lauren, diretto da Susan Lacy, ha fatto il suo debutto alla Festa del Cinema di Roma, mentre Citizen Rosi, il film di Didi Gnocchi e Carolina Rosi dedicato a uno dei più importanti registi del panorama italiano, è stato presentato fuori concorso alla 76. Mostra del Cinema di Venezia. Due talenti che, sebbene legati a universi creativi lontani, condensano genialità e inventiva, tratti ricorrenti nella programmazione offerta da Sky Arte.
Sono molti e appassionanti anche i titoli targati Sky Arte che hanno animato questo 2019 ormai agli sgoccioli. Basti pensare alla serie Inseparabili – Vite all’ombra del genio, condotta da Carlo Lucarelli e dedicata alle figure che, pur rimaste dietro le quinte, hanno condiviso la loro esistenza con artisti passati alla storia, e alla dissacrante attualità che ha caratterizzato gli episodi di Dago in the Sky, la serie affidata a Roberto D’Agostino e al suo caustico sguardo rivolto al presente. Le bellezze architettoniche, artistiche e culturali nostrane hanno trovato nelle serie Italie Invisibili, Sette Meraviglie Roma e Musei una eccezionale cassa di risonanza, così come l’identità femminile nella serie Valorose, condotta da Serena Dandini, e in Io e Lei, l’omaggio a grandi donne del passato interpretate da celebri attrici contemporanee. La musica, infine, è stata la bussola della terza stagione di 33 giri Italian Masters, il racconto sonoro di sei album che hanno fatto epoca, confermando l’approccio multidisciplinare adottato dal canale.
Sul fronte delle produzioni da parte dello Sky Arts Production Hub tre titoli hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso, spaziando dalla fotografia, alla danza all’arte di un maestro indiscusso. Master of Photography ha confermato il successo del talent europeo dedicato al linguaggio dell’obiettivo, primeggiando anche ai Royal Television Society Craft and Design Awards. Giuseppe Bianchi è stato infatti premiato nella categoria Multicamera Work grazie alla sua capacità di esaltare i temi e i soggetti trattati. Dance, la serie di documentari curata e presentata dal coreografo anglo-bengalese Akram Khan, ha invece sottolineato le tante sfumature che compongono una disciplina trasversale come la danza, “conquistando” il Prix Italia ‒ il concorso internazionale dedicato ai programmi radio, TV e web di alta qualità artistica e culturale ‒ nella categoria TV ‒ Performing Arts. E come non ricordare l’incredibile Tintoretto. Un ribelle a Venezia? Il docu-film ideato e scritto da Melania G. Mazzucco, e narrato da Stefano Accorsi, ha gettato nuova luce sulla maestria dell’artista lagunare, facendo incetta di applausi in seguito alla sua proiezione cinematografica.
A 500 anni dalla morte di un altro caposaldo dell’arte, il film biografico Io, Leonardo, diretto da Jesus Garces Lambert e interpretato da Luca Argentero nei panni di Leonardo da Vinci, ha ricordato le gesta dell’artista-scienziato conosciuto a tutte le latitudini, implementando la lista di personalità illustri che si sono avvicendate sul piccolo e sul grande schermo nell’ambito delle produzioni firmate Sky Arts Production Hub.
Non sono mancate, infine, le collaborazioni con le ineguagliabili personalità dello scenario artistico odierno, come l’étoile di fama mondiale Roberto Bolle, protagonista del documentario in quattro puntate Questa notte mi ha aperto gli occhi, e Serena Dandini, sfavillante conduttrice della serie Valorose, basata su donne che hanno lasciato il segno nel contesto culturale del loro tempo, dando prova di grande coraggio e rovesciando una terribile condizione di sudditanza femminile che sembrava inamovibile.