Il grande progetto ispirato al potere terapeutico dell’arte

23 Marzo 2021

Ragnar Kjartansson, Figures in Landscape (Friday), Single-channel video, 2018

Cosa può fare l’arte in un periodo di profonda precarietà come quello che stiamo attraversando? In che misura essa può sollevarci dal dramma e dalle pesanti conseguenze mentali di questa situazione? Le risposte a tali domande possono essere molteplici e complesse, ma tutte volgono a una comune conclusione: nel contesto della salute psichica, e soprattutto nei luoghi in cui essa è maggiormente messa alla prova (dagli ospedali alle prigioni), l’esperienza artistica è uno strumento di profonda utilità, mezzo di conforto e consolazione (quando non di guarigione) per tutti coloro che accusano sul proprio io il peso delle incertezze del mondo esterno.

È per queste ragioni che, sotto gli auspici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e in collaborazione con la casa d’aste Christie’s, è stata lanciata la nuova edizione di Healing Arts, l’iniziativa internazionale che punta a ribadire l’utilità dell’arte in questo periodo di profonda complessità, sottolineando l’impatto positivo degli artisti nei confronti di chi soffre di disturbi e patologie (anche) legati alla pandemia.

IL PROGRAMMA DI HEALING ARTS

Promosso da CultuRunners – e forte di una coalizione di istituzioni quali University College di Londra, Tate, The Art Newspaper, Community Jameel, Castello di Rivoli e Hospital Rooms –, il progetto ha luogo ufficialmente fino al 26 marzo. Dopo l’apertura di ieri 22 marzo, con una conversazione in streaming in compagnia dell’attrice Gillian Anderson, i Christopher Bailey e dello scultore britannico Antony Gormley, il calendario (consultabile sull’apposita pagina web) proseguirà con una serie di incontri “virtuali” per riflettere sul disagio emotivo creato dalla pandemia e su quanto il contatto con l’arte possa contribuire al benessere emozionale delle persone.

I temi sono discussi attraverso una serie di “studio visit” digitali, incontri con il personale medico, webinar con curatori, terapisti ed educatori. Tra i vari ospiti che si alternano nel corso dei giorni spiccano Ragnar Kjartansson, Hans Ulrich Obrist, William Kentridge e Agnes Denes – che ha realizzato per Healing Arts la bandiera in edizione limitata The Future is Fragile, Handle with Care, che sarà sventolata sopra la Tate Britain di Londra e all’esterno di altri luoghi iconici della cultura mondiale.

L’ASTA BENEFICA DI CHRISTIE’S

L’opera della Denes – artista nota per i suoi campi di grano nelle metropoli – segna anche il lancio di The Future is Unwritten Artists’ Response Fund, il fondo per supportare progetti d’artista incentrati sulla salute mentale nelle comunità maggiormente colpite dal Covid-19. Quest’ultima iniziativa sarà anche al centro della sessione di vendita organizzata da Christie’s il 25 marzo, quando saranno vendute le opere di Antony Gormley, Ragnar Kjartansson, William Kentridge, Martin Creed e Yoshitomo Nara: l’incasso (stimato intorno ai 15 milioni di dollari) sarà destinato a una serie di progetti mirati alla cura di problemi mentali e patologie dovuti alla solitudine e alla reclusione da pandemia.

[Immagine in apertura: Ragnar Kjartansson, Figures in Landscape (Friday), Single-channel video, 2018]