Botticelli “influencer” dell’arte contemporanea

27 Maggio 2021

Giosetta Fioroni, Particolare della nascita di Venere, 1965. Collezione Intesa Sanpaolo, Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo. Foto Paolo Vandrasch, Milano

Passato e presente continuano a incontrarsi al Mart di Rovereto: dopo Raffaello, attualmente al centro di una mostra che lo vede ispiratore e punto di riferimento artistico di Picasso, Dalí e de Chirico, è il turno di Sandro Botticelli, protagonista del “suo tempo e del nostro tempo” in una nuova esposizione visitabile fino al 29 agosto. La commistione di antico e contemporaneo è nel DNA del museo, il cui edificio, disegnato da Mario Botta, contiene già un chiaro riferimento alla classicità. La grande cupola di vetro e acciaio che sovrasta la piazza centrale lasciando filtrare la luce è, infatti, un omaggio dichiarato del grande architetto ticinese al Pantheon.

BOTTICELLI E I CONTEMPORANEI

In Botticelli. Il suo tempo. E il nostro tempo, questo il titolo del percorso espositivo curato da Alessandro Cecchi e Denis Isaia da un’idea di Vittorio Sgarbi e del direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, i capolavori dell’artista che fu il favorito di Lorenzo il Magnifico dialogano con le icone dell’arte contemporanea dagli anni Sessanta a oggi. La prima parte, dedicata al lavoro di Botticelli, copre tutto l’arco della sua vita: si va da opere giovanili come il Ritratto di fanciullo con mazzocchio, conservato a Palazzo Pitti, a quelle più tormentate realizzate in età matura, come il Compianto di Cristo (dal Museo Poldi Pezzoli di Milano), la Flagellazione e l’Andata al Calvario (entrambe dagli Uffizi).

OCCHI PUNTATI SU VENERE 

La seconda parte è dedicata al racconto di come il pittore rinascimentale abbia influenzato gli artisti contemporanei, e con loro gran parte della cultura visiva del nostro tempo. L’immagine della Venere, in particolare, è stata oggetto di innumerevoli rivisitazioni e riletture nella storia recente: in chiave pop, frammentata come nelle opere di Giosetta Fioroni, rotonda alla maniera di Fernando Botero, o glamour nella versione fotografica ultrapatinata di David LaChapelle. Esporre, insieme, tutte queste interpretazioni diverse apre alla riflessione sul concetto di bellezza e sulla rappresentazione del corpo femminile attraverso le epoche.

La mostra ha anche un’appendice esterna al museo, nello spazio cittadino: l’artista contemporaneo Marco Lodola, tra i fondatori del Movimento del Nuovo Futurismo, partecipa con una “scultura elettrica” che riproduce la caratteristica silhouette della Venere, installata nella fontana di Piazza Rosmini.

[Immagine in apertura: Giosetta Fioroni, Particolare della nascita di Venere, 1965. Collezione Intesa Sanpaolo, Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo. Foto Paolo Vandrasch, Milano]