Musei e videogame: un dialogo tutto da scoprire

21 Gennaio 2021

Virtual installation view of “The Met Unframed", 2021. Home Gallery. Image courtesy The Metropolitan Museum of Art and Verizon

Ancora oggi, per moltissime persone, il museo rappresenta un luogo “noioso e polveroso”, ancorato al passato, depositario di contenuti e linguaggi inconciliabili con il presente. Ma siamo davvero sicuri che sia così? Ormai da qualche anno, infatti, le grandi istituzioni artistiche del globo si sono attrezzate per accogliere e sperimentare nuovi linguaggi, al fine di trasformare il museo in un luogo di innovazione e confronto intergenerazionale. Prova ne è il ricorso agli strumenti del gaming: videogiochi ed espedienti interattivi in grado di coinvolgere il pubblico, offrendo modalità inedite di fruizione dei contenuti.

Abbiamo selezionato cinque casi tra i più interessanti: esempi di come l’offerta museale possa, talvolta, andare ben oltre i limiti dello spazio fisico.

THE MET UNFRAMED

Istituzione tra le più rappresentative del globo, il Metropolitan Museum of Art di New York ha recentemente inaugurato una nuova piattaforma virtuale, capace di offrire ai visitatori di tutto il mondo la possibilità di esplorare il museo senza muovere un passo dalla propria abitazione. Stiamo parlando di The Met Unframed, il progetto hi-tech sviluppato in collaborazione con Verizon. Accedendo al sito, e senza la necessità di scaricare alcuna applicazione, il visitatore si trova proiettato fra le sale dell’istituzione newyorkese, a tu per tu con alcuni fra i suoi capolavori più iconici: quasi cinquanta opere d’arte digitalizzate e osservabili in maniera coinvolgente e interattiva. Fra le opzioni consentite dalla piattaforma, anche quella di “prendere in prestito” dipinti come Campo di grano con cipressi di Vincent van Gogh o Autumn Rhythm (Number 30) di Jackson Pollock, trasferendoli (tramite realtà aumentata) all’interno della propria abitazione.

IL NUOVO CAPITOLO DI FATHER AND SON

Da sempre in prima linea nell’impiego di strumenti virtuali in grado di agevolare la conoscenza della propria collezione, il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli si prepara invece al lancio del secondo capitolo di Father & Son, il videogioco fiore all’occhiello dell’istituzione partenopea. Realizzato nel 2017 e scaricato da quasi 5 milioni di utenti da tutto il mondo, il game – fruibile anche in napoletano – inaugurerà a maggio il suo atteso sequel. Un progetto ambizioso, che ribadisce le potenzialità dell’incontro fra nuove tecnologie e cultura.

UN DELITTO A PALAZZO PITTI

Si sofferma invece sulla più iconica delle famiglie fiorentine The Medici Game: Murder at Pitti Palace, il videogame che segna l’ingresso di Palazzo Pitti nel mondo della gamification. Disponibile per tablet e cellulari, e prodotto dalla casa editrice Sillabe in partnership con Opera Laboratori Fiorentini ‒ Civita e Gallerie degli Uffizi, il passatempo è incentrato sulla figura di Caterina, giovane storica dell’arte coinvolta in un misterioso omicidio avvenuto proprio nel celeberrimo edificio rinascimentale. Le sue competenze storico-artistiche la aiuteranno a risolvere gli enigmi che racchiudono gli antichi segreti custoditi dal palazzo.

A SPASSO PER IL CENTRE POMPIDOU

È indirizzato a chiunque voglia confrontarsi in maniera stimolante con la grande arte moderna e contemporanea Prisme7, il dispositivo ludico e pedagogico lanciato la scorsa primavera dal Centre Pompidou di Parigi. Realizzato da Olivier Mauco e Abdel Bounane, con il sostegno dei Ministero dell’educazione nazionale e della gioventù, il videogioco (pensato per utenti dai dodici anni in su) consente di immergersi nell’universo del centro d’arte contemporanea più famoso della capitale francese, interagendo con i principali capolavori dell’istituzione: da New York City di Piet Mondrian a Big Electric Chair di Andy Warhol, senza trascurare i famosi “tubi” colorati della struttura progettata da Renzo Piano e Richard Rogers. Disponibile in lingua inglese e francese in circa 149 Paesi, il gioco è fruibile da mobile e computer.

VIAGGIO DIGITALE IN UMBRIA

Conoscere il territorio e i monumenti che lo caratterizzano, attraverso una serie di “carte digitali” dedicate a eroi e divinità della tradizione locale. Parte da queste premesse Humbria in Gioco. Dei e Eroi, lo strumento interattivo recentemente creato dal gamification designer Fabio Viola. Pensato come una sorta di “caccia al tesoro” digitale attraverso le bellezze della regione, il gioco prevede la conquista di ventidue “figurine” collezionabili grazie alla scoperta – virtuale e dal vivo – di una serie di location sparse entro i confini umbri. Un ottimo esempio di come cultura e turismo, nonostante i limiti del momento, possano mantenersi vivi anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie.

[Immagine in apertura: Virtual installation view of The Met Unframed, 2021. Home Gallery. Image courtesy The Metropolitan Museum of Art and Verizon]