Damien Hirst – Archaeology now

sulla mostra

Artista fra i più vulcanici del panorama attuale, ex enfant terrible degli Young British Artists, Damien Hirst non ha paura di sperimentare e di misurarsi con epoche e immaginari lontani dal proprio. È quanto accade nell’ambito di Archaeology Now, la mostra allestita nei preziosi ambienti della Galleria Borghese a Roma. Qui l’artista britannico entra in dialogo con una raccolta straordinaria, che spazia dai capolavori dell’arte antica a quella rinascimentale e secentesca.

DAMIEN HIRST A ROMA

Senza paura di osare, Hirst mette in campo, nella rassegna curata da Anna Coliva e Mario Codognato, oltre 80 opere dalla serie Treasures from the Wreck of the Unbelievable, già presentate a Venezia nell’ambito dell’omonima mostra in due sedi ospitata da Palazzo Grassi e Punta della Dogana nel 2017. Stavolta le sculture monumentali e in piccole dimensioni, ottenute attraverso l’impiego di bronzo, malachite e marmo di Carrara, e i dipinti della serie Colour Space, esposti per la prima volta in Italia, si affiancano alle opere della raccolta capitolina, generando effetti sorprendenti.

HIRST E SCIPIONE BORGHESE

A spiccare è il dialogo a distanza innescato da Hirst nei confronti di Scipione Borghese, al quale si deve la collezione della Galleria romana. Innovatore e allergico alle convenzioni, Scipione Borghese trova in Hirst un valido interlocutore, che fronteggia la magnificenza dell’antico accostando interventi artistici e concreti a una storia che sconfina nella finzione, quella di un naufragio mitologico che ha portato a galla gli eccezionali tesori realizzati da Hrst.

[Immagine in apertura: Damien Hirst, Female Archer, 2013. Bronzo. Collezione privata. Photo A. Novelli © Galleria Borghese – Ministero della Cultura © Damien Hirst and Science Ltd. All rights reserved DACS 2021/SIAE 2021]

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