Il nuovo polo culturale nel cuore di Modena
ARCHITETTURA
A Modena il monumentale complesso dell'ex Ospedale S. Agostino sarà restaurato: diventerà un polo culturale votato all'interdisciplinarietà e alla sperimentazione, aperto alla comunità e alla socialità. Il progetto porta la firma dello studio CRA-Carlo Ratti Associati e dell'architetto Italo Rota.
Nuova collaborazione eccellente fra lo studio di architettura CRA-Carlo Ratti Associati e l'architetto Italo Rota. Dopo l'esperienza del Padiglione Italia a Expo Dubai 2020 e altri recenti progetti sviluppati insieme, è ora la volta del masterplan per AGO Modena Fabbriche Culturali, il nuovo polo multidisciplinare che si insedierà in un dismesso complesso ospedaliero, risalente al XVIII secolo, situato nella città d'arte dell'Emilia Romagna. NASCE AGO MODENA FABBRICHE CULTURALI
Situata all'ingresso del centro storico medievale di Modena, i cui monumenti fanno parte del patrimonio mondiale UNESCO, la struttura in questione ha a lungo ospitato l'Ospedale Sant'Agostino. Esattamente dieci anni fa, fu oggetto di un primo intervento di restauro, a cura dall'architetta Gae Aulenti, che tuttavia rimase irrealizzato. Il nuovo progetto prevede la nascita di un hub capace di unire diverse istituzioni attive nei campi delle arti visive, della cultura digitale e dell'educazione; a promuovere il nuovo soggetto sono Comune di Modena, Fondazione di Modena e Università di Modena e Reggio Emilia.IL PROGETTO DI CRA-CARLO RATTI ASSOCIATI E ITALO ROTA
Peculiare l'approccio adottato dai progettisti, che hanno scelto di garantire ad AGO Modena Fabbriche Culturali la massima flessibilità, ponendo le condizioni affinché gli spazi possano adattarsi alle mutevoli necessità future. Di conseguenza, nei 22mila metri quadrati a disposizione CRA e Italo Rota perseguono un approccio progettuale sperimentale, associando strategie di conservazione architettonica con le possibilità offerte dall'architettura cinetica, anche attingendo dal lessico proprio delle installazioni temporanee. L'esempio più rappresentativo di tale approccio è, probabilmente, il tetto pieghevole che sormonterà uno dei cortili di AGO: come un origami, si aprirà e chiuderà, trasformando questa zona in uno spazio comunitario, adattabile alle diverse condizioni climatiche e a una pluralità di funzioni. Questo progetto è stato sviluppato insieme da CRA e dall'artista-ingegnere Chuck Hoberman, fra i massimi esperti mondiali nella progettazione di strutture dinamiche ed ex collaboratore della NASA. UN NUOVO HUB CULTURALE A MODENA
Nell'insieme elementi storici e contemporanei convivranno all'interno di AGO, ma anche nei suoi spazi aperti, come dimostra una seconda installazione cinetica posta in quota, nel tetto-giardino. "Quando abbiamo esaminato da vicino il passato di AGO, abbiamo scoperto una panoplia di storie, personaggi e funzioni. Poiché il complesso aveva così tanti passati, abbiamo pensato che il nostro design avrebbe dovuto permettergli di incarnare una molteplicità di futuri", ha dichiarato l'architetto Italo Rota. "I luoghi culturali dovrebbero essere pensati come dinamici, capaci di incorporare il cambiamento nel tempo", ha aggiunto Carlo Ratti, socio fondatore del CRA e direttore del MIT Senseable City Lab. Per CRA non si tratta del primo intervento di questa natura: lo studio ha infatti progettato la sede della Fondazione Agnelli a Torino e il MEET Digital Cultural Center di Milano (sempre con Rota), entrambi all'interno di edifici di interesse storico.
[Immagine in apertura: AGO Modena, chimney courtyard. Image credits CRA-Carlo Ratti Associati]