Ad Ancona la mostra ispirata ai cinque elementi della natura
ARTE
Cristiano Carotti, Christopher Domiziani, Luca Grimaldi, Loredana Longo, Lulù Nuti e Jonathan Vivacqua sono i sei artisti scelti dal “GODAI Fest” per trasformare in opere intime e suggestive gli elementi della natura nella filosofia giapponese. Un percorso sensoriale aperto fino al 22 settembre alla Mole Vanvitelliana di Ancona.
È iniziato ieri, 7 settembre, il
cammino che conduce al GODAI Fest, il festival
multidisciplinare nato dall'idea di Rodrigo D’Erasmo e
del produttore Daniele “ilmafio” Tortora, atteso nel 2023 e
strutturato in cinque giornate. A dare un assaggio della kermesse,
ospitata nei suggestivi spazi della Mole Vanvitelliana di Ancona, è
stata la manifestazione Road to GODAI
Fest: una full immersion di un giorno in compagnia di alcune
delle figure più apprezzate della musica e dello spettacolo del
nostro Paese.
Nel corso della giornata di ieri,
Valerio Lundini, Diodato, Meg, Gemitaiz, Vasco Brondi e Silvia
Calderoni si sono alternati negli spazi dell'antico lazzaretto, in
una staffetta artistica ispirata agli elementi base della filosofia
orientale. A ognuno dei protagonisti è stato infatti chiesto di
rispondere alle suggestioni evocate dai cinque elementi della natura,
mettendo in scena una serie di spettacoli all'insegna
dell'interdisciplinarità, coinvolgendo musica, teatro e stand up
comedy.
LE OPERE D'ARTE DEL “GODAI FEST” DI
ANCONA
A completare questa esperienza – che
rappresenta il preludio del festival che si svolgerà in versione più
estesa il prossimo anno – sono le sei installazioni allestite nel
Magazzino Tabacchi dell'edifico progettato da Luigi Vanvitelli. Si
tratta di interventi site specific che estendono le riflessioni
filosofiche alla base della rassegna, trasformando gli elementi
naturali del “godai” in opere d'arte allo stesso tempo intime e connesse tra loro.
Curato da Cristiano Carotti e White
Noise Gallery, e aperto al pubblico fino al 22 settembre, il percorso
espositivo prende il via con Domula, la grande installazione
modulare in ferro di Jonathan Vivacqua. Chiamata a rappresentare il
tema del vuoto, l'opera – imponente ed effimera – è un omaggio
all'equilibrio tra forze contrastanti, pensata per guidare il
pubblico all'interno di un itinerario in bilico tra estremi.
I CINQUE ELEMENTI DELLA NATURA
È invece l'acqua l'elemento
interpretato da Lulù Nuti nell'opera Cardiograms; Notturno,
una serie di tredici disegni su carta che rappresentano i movimenti
di una nave durante la traversata dell'Oceano Atlantico, dal Brasile
ai Paesi Bassi. Adattamento e resilienza sono i temi che emergono
dall'intervento dell'artista, aspetti opposti e complementari a
quelli evocati da Fist, il calco di mano in ceramica di
Loredana Longo scelto per sintetizzare la complessità del fuoco.
A chiudere il tragitto di visita sono
le sculture di Christopher Domiziani per l'elemento terra, la leggerezza della lunga installazione di Luca Grimaldi ispirata
al vento, e Muta, Cardi, l'opera di Cristiano Carotti scelta
come sintesi di ognuno degli elementi di origine: un lavoro, quest'ultimo, che
raccoglie e sintetizza gli opposti, collegandoli tra loro come tasselli di un unico grande quadro che è la natura.
[Immagine in apertura: Luca Grimaldi,
Maxi. Installation view]