Al termine di un lungo e complesso intervento di restauro, apre al pubblico per la prima volta il complesso della Serra Moresca di Villa Torlonia. Ispirata all'architettura dell’Alhambra di Granada, accoglierà piante esotiche e sarà sede di laboratori, spettacoli ed eventi.

Eclettico gioiello architettonico capitolino e "polmone verde" lungo la via Nomentana, la tenuta di Villa Torlonia continua a svelare le proprie gemme. Dopo la riapertura al pubblico del teatro, nel complesso nobiliare romano contraddistinto dall'alta varietà di edifici (come la celeberrima Casina delle Civette) disseminati in un ampio parco, è finalmente rinata la Serra Moresca. Si è infatti concluso il lungo restauro condotto dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, su progetto dell’architetta Maria Cristina Tullio. Dichiaratamente ispirata all’Alhambra di Granada e inserita nel circuito dei Musei di Villa Torlonia, da pochi giorni anche questa struttura può accogliere i visitatori.IL RESTAURO E L'ALLESTIMENTO DELL'ALHAMBRA ROMANA Avviato nel 2007, l'intervento ha previsto due fasi principali, a partire dal recupero delle strutture e degli apparati decorativi preesistenti. All'epoca dell'avvio dei lavori, il complesso della Serra Moresca si presentava in condizioni di fortissimo degrado. In particolare risultava danneggiato in maniera significativa l'edificio della Serra vera e propria, un delizioso padiglione da giardino con struttura in peperino, ferro, ghisa e vetrate policrome. In seguito all'articolato ripristino dell’assetto originario delle diverse parti del complesso, eseguito sulla base di documenti e immagini d’epoca, si è quindi proceduto alla seconda operazione, finalizzata alla fruizione, in piena sicurezza, dell'intero sito. Il nuovo allestimento ha ripristinato l'originaria vocazione di quest'area della villa: di conseguenza la Serra Moresca è tornata ad accogliere piante e specie arboree. Non solo. Al suo interno verranno proposte con continuità mostre, fiere tematiche, attività culturali e didattiche. Nello spazio all'aperto dell'adiacente Grotta, anch'essa ripristinata, si prevedono laboratori e spettacoli d’intrattenimento. LA STORIA DELLA SERRA MORESCA DI VILLA TORLONIA Con la riattivazione funzionale del complesso della Serra Moresca si apre una nuova stagione per questa porzione di Villa Torlonia, che per edificazione è la più recente fra le ville nobiliari romane. Al pari della sua grotta artificiale e dell'iconica Torre Moresca, la Serra fu progettata intorno al 1839 dall’architetto veneto Giuseppe Jappelli; i lavori furono ultimati, con la realizzazione di tutte le decorazioni da parte di Giacomo Caneva, nel 1841. La sua costruzione, così come la realizzazione della già Casina delle Civette, del Campo da Tornei, del teatro e della cosiddetta "Limonaia", fu intrapresa dal Principe Alessandro Torlonia, artefice di una serie di fantasiose ed eccentriche trasformazioni della tenuta ereditata dal padre.  Già autore della Villa Treves a Padova, in questo progetto Jappelli mise a frutto la padronanza acquisita nell'uso della ghisa e scelse di evocare il lessico compositivo di stampo moresco dell’Alhambra di Granada. Oltre a ospitare piante esotiche e rare, nel corso della sua storia la Serra è stata anche cornice di eventi spettacolari, mentre incontri riservati a pochi partecipanti si tenevano nella Torre Moresca. Coronata da una sontuosa sala da pranzo, posta all’ultimo piano, la Torre disponeva di uno speciale arredo, pensato per stupire gli ospiti del Principe: un divano che, azionato meccanicamente, si innalzava verso il soffitto lasciando il posto a un tavolo imbandito che saliva dal basso. [Immagine in apertura: Vista interna della Serra Moresca a Villa Torlonia, Roma. Crediti Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali]
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