Si chiama “The Stolen Art Gallery”, ed è la nuova app che consente al pubblico di ammirare in modalità virtuale i più celebri dipinti rubati. Un progetto digitale che dona una seconda vita alle opere trafugate.

Se i capolavori della storia dell'arte smarriti potessero tornare nuovamente alla luce, cosa avrebbero da raccontarci dopo anni di silenzio e a fronte dei tanti interrogativi sul loro destino? È questa l'affascinante domanda che si nasconde dietro un nuovo progetto virtuale, dedicato alle opere d'arte rubate più celebri della storia. Si tratta di un'iniziativa recentemente lanciata da Compass UOL, azienda brasiliana specializzata in contenuti digitali e multimediali. Il titolo di questo visionario esperimento è eloquente: The Stolen Art Gallery, ovvero la “galleria d’arte rubata”. Un titolo che riflette appieno le intenzioni di questo prodotto, che punta a ricreare (seppur soltanto in modalità virtuale) un museo dedicato a quei dipinti che le circostanze hanno portato lontano dai nostri occhi. UN MUSEO VIRTUALE DI OPERE TRAFUGATE La app accende i riflettori su cinque lavori in particolare. Si tratta di pezzi storici, firmati da alcuni dei più grandi maestri del pennello della storia, accomunati dallo stesso destino: ognuno dei quadri presentati all'interno del progetto è stati infatti rubato dal museo o dalla collezione di provenienza, risultando ancora oggi introvabile. Pur lasciando aperti i tanti quesiti e i dubbi che ancora aleggiano su queste opere, il progetto consente di esperire in maniera immersiva e ravvicinata View of Auvers-sur-Oise (lo splendido paesaggio di Paul Cézanne rubato dall'Ashmolean Museum di Oxford nella notte di capodanno del 2000) e Cristo nella tempesta sul mare di Galilea (l'olio su tela dipinto da Rembrandt van Rijn e custodito nell'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston fino al suo furto, avvenuto il 18 marzo 1990). Alle opere citate si aggiungono inoltre l'imponente Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi di Caravaggio (trafugato la notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 dall'Oratorio di San Lorenzo a Palermo e mai più recuperato) e due capolavori di Vincent van Gogh e Édouard Manet. IL PROGETTO “THE STOLEN ART GALLERY” The Stolen Art Gallery riporta sulle pareti (purtroppo solamente digitali) le cinque opere in questione, consentendo al pubblico di ammirarle a distanza ravvicinata e persino di conoscerne la storia – grazie alle speciali descrizioni audio fornite dalla guida virtuale. L'esperienza, fruibile al meglio tramite un visore per la realtà aumentata, consente inoltre di aggiungere note e schizzi personali da condividere con gli altri utenti, esprimendo e pubblicando online le proprie opinioni sulle opere osservate. [Immagine in apertura: courtesy The Stolen Art Gallery]
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