Il nuovo planetario di Shanghai diventerà la "filiale astronomica" del Museo della Scienza e della Tecnologia della metropoli cinese. Affidato allo studio di architettura Ennead Architects, l'edificio si ispira ai principi dell'astronomia e interpreta le ambizioni del Paese asiatico sul fronte dell'esplorazione spaziale.

Da tempo immemore l'universo affascina e attira la curiosità dei popoli terrestri, che indipendentemente dalla latitudine e dal livello di crescita raggiunto hanno spontaneamente cercato risposte ai rispettivi quesiti nell'osservazione dei fenomeni celesti. Dallo studio a occhio nudo, tipico delle civiltà più remote, allo sviluppo dei primi strumenti "tecnici", fino all'ascesa della scienza astronomica e all'avanzamento tecnologico della nostra era, ad accompagnare l'uomo è sempre stata la volontà di decifrare ciò che, altrimenti, sembrerebbe indecifrabile.Nel progetto per il nuovo Planetario di Shanghai, la cui apertura è prevista nella prima metà del 2021, lo studio di architettura statunitense Ennead Architects ha scelto di ispirarsi ai principi dell'astronomia, proponendo ai visitatori un'esperienza in grado di evocare il moto orbitale. In un periodo storico in cui si moltiplicano i progetti legati al cosiddetto "turismo spaziale", il planetario si appresta a diventare la "filiale astronomica" del Museo della Scienza e della Tecnologia di Shanghai. E a conquistare un ruolo centrale, come nuovo attrattore culturale, nel distretto Lingang di Shanghai.IL PROGETTO DEL NUOVO PLANETARIO DI SHANGHAICon all'attivo interventi edilizi negli ambiti educativo, culturale, scientifico e governativo, Ennead Architects si è aggiudicato il concorso per la costruzione del nuovo planetario con un progetto nel quale tre sinuose forme convivono, fondendosi una nell'altra e assolvendo a funzioni peculiari. Denominate The Oculus, The Inverted Dome e The Sphere, sono state concepite per sollecitare nel visitatore l'idea di un "edificio-strumento astronomico", all'interno del quale sarà possibile monitorare il Sole, la Luna e le stelle, ma anche accedere a contenuti di carattere scientifico per introdurre anche un pubblico di non specialisti a quella vasta area dell'universo ancora sconosciuta.In questo programma culturale l'architettura intende fare la propria parte, senza limitarsi a predisporre spazi altamente funzionali: i percorsi, le viste interne, i volumi, le aperture concorreranno infatti a rendere più coinvolgente l'esperienza proposta. In questo planetario, infine, si rispecchieranno tanto le suggestioni provenienti dalla storia dell'astronomia cinese, quanto le sempre più forti ambizioni del Paese asiatico sul fronte dell'esplorazione spaziale.[Immagine in apertura: Shanghai Planetarium. Image by ATCHAIN for Ennead Architects]
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