La terza edizione della manifestazione internazionale dedicata all’Art Nouveau si svolgerà dall’8 al 14 luglio: anche in Italia, da nord a sud, una serie di iniziative permetterà al pubblico di scoprire – o riscoprire – un patrimonio architettonico di grande valore.

Linee sinuose, forme organiche, ornamenti a tema floreale o comunque ispirati al mondo vegetale: sono gli elementi più riconoscibili dell’Art Nouveau, il movimento artistico che si affermò in Europa e negli Stati Uniti, con nomi diversi a seconda del Paese, tra la fine dell’Ottocento e il primo scorcio del Novecento, in un periodo che viene ricordato come “Belle Époque”. VISITE GUIDATE E PODCAST Il festival internazionale Art Nouveau Week gli rende omaggio con una serie di percorsi tematici che permettono di visitare gioielli architettonici noti e meno noti, penetrando all’interno di edifici per lo più abitualmente chiusi al pubblico. La terza edizione della manifestazione, organizzata nel nostro Paese dall’Associazione Italia Liberty, è in programma dall’8 al 14 luglio e si annuncia particolarmente ricca, con un palinsesto di appuntamenti distribuiti sul territorio e, per la prima volta, visite in modalità virtuale e "spin-off" social: una serie di podcast dedicati sulla nuova piattaforma Clubhouse.  Il periodo scelto combacia con due ricorrenze importanti: l’anniversario della nascita di Giuseppe Sommaruga (11 luglio 1867), tra i principali interpreti del Liberty italiano, e di Gustav Klimt (14 luglio 1862), padre della Secessione viennese e ispiratore dell’Art Nouveau. Nella stessa settimana sono nati anche altri importanti artisti: da Otto Wagner a Giovanni Michelazzi, passando per Salvatore Gregorietti e William Henry Bradley.  IL LIBERTY NELLA STORIA ITALIANA L’analisi delle architetture del periodo a cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento non è un esercizio sterile riservato agli accademici o agli appassionati. Permette, anzi, di cogliere un passaggio fondamentale della storia d’Italia: quello dell’espansione urbanistica e industriale e della nascita della società di massa. Come spiega il curatore Andrea Speziali, “avvicinarsi al complesso fenomeno del Liberty nazionale comporta uno sforzo di sintesi delle migliori espressioni culturali e artistiche di uno stile che in qualche modo ha rappresentato, o almeno ha tentato di farlo sul versante dell’arte, il compimento del progetto di unificazione nell’Italia post-unitaria. In questo quadro può inserirsi anche la rapida trasformazione che interessò molte città italiane, con ampliamenti urbanistici quanto mai indispensabili non solo per affrontare il forte incremento di popolazione generato dal richiamo verso i centri che offrivano migliori condizioni di vita, ma anche dallo sviluppo industriale, che proprio in questi anni si andava a delineare come forza propulsiva per la crescita delle città”.  Tra gli edifici più rappresentativi inclusi nei vari itinerari locali ci sono, a Milano, Palazzo Castiglioni – la prima architettura autenticamente Liberty, realizzata proprio da Sommaruga – e l’Hotel Demidoff – recentemente oggetto di un controverso restauro con la proposta di un’inconsueta facciata “total black”; a Torino, lo stabilimento della Pastiglie Leone e la casa Fenoglio-La Fleur, e, a Roma, Villa Florio e i palazzi del quartiere Coppedè. A Piacenza, il festival coinciderà con il ritorno nella sua sede originaria, la Galleria Oddi Ricci, del celebre Ritratto di signora di Klimt, dopo ventitré anni dal furto. [Immagine in apertura: Casa Fenoglio – La Fleur, progettata da Pietro Fenoglio, Torino]
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