Quattro clamorosi furti archeologici avvenuti in Italia
ARTE
Art Raiders – Caccia ai tombaroli
Martedì 24 settembre – dalle ore 21:15
Quattro clamorosi furti d’arte, che non sfigurerebbero in un romanzo di avventura o in uno dei film della saga di Indiana Jones: ad essi sono dedicate le puntate della la docu-serie Art Raiders – Caccia ai tombaroli, in onda martedì 24 settembre su Sky Arte.Puntando i riflettori sull’oscuro sottobosco criminale del traffico di reperti archeologici in Italia, attraverso interviste e riprese nei luoghi dove sono avvenuti i furti, la serie racconta le storie dei tombaroli, dei ricettatori e degli investigatori che lavorano senza sosta per mettere fine a uno dei crimini che più danneggia il patrimonio storico e culturale del nostro Paese.La serie si apre, alle ore 21:15, con la puntata dedicata al celebre Cratere di Eufronio, un grande vaso etrusco del V secolo a.C.. La sua misteriosa “apparizione” nella collezione del Metropolitan Museum of Arts di New York, negli anni Settanta, finì al centro di complesse indagini, prima giornalistiche e poi da parte delle autorità competenti.Un altro celebre reperto sottratto al patrimonio italiano per finire all’interno di un museo statunitense è La Dea di Morgantina, protagonista dell’episodio in onda alle ore 22:15. La statua in pietra calcarea e marmo, attribuibile alla scuola del celebre scultore greco Fidia, era finita illecitamente in esposizione al Paul Getty Museum di Los Angeles, dopo essere stata sottratta da uno scavo archeologico a Morgantina, in provincia di Enna.Ha invece origini misteriose l’antica statua nota come La Triade Capitolina, protagonista della puntata in onda alle ore 23:00. Partendo dalle voci di strani movimenti di tombaroli in prossimità di Roma, le autorità italiane hanno ricostruito accuratamente la storia di questo eccezionale reperto, al fine di recuperarlo dai suoi sottrattori.La serata si chiude con Il vaso di Assteas, l’episodio in onda alle ore 23:45 che racconta l’incredibile avventura di uno dei più bei crateri realizzati in Magna Grecia. Caratterizzato dalle splendide figure rosse che rappresentano il mito del ratto di Europa, il grande vaso in ceramica era stato sottratto da un militare italiano, che l’aveva poi ceduto al Getty Museum di Malibù, dove è rimasto esposto fino al 2005.