L'arte contemporanea continua a essere protagonista all'interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il circuito di ARTEPARCO si è appena arricchito con l’installazione site specific "Un tempo è stato", realizzata dall’artista Alessandro Pavone.

ARTEPARCO, il progetto di progressiva apertura del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise all'arte contemporanea intrapreso nel 2018, non subisce battute d'arresto. Lo conferma l'inaugurazione, avvenuta nella giornata di ieri, della terza opera inclusa nel circuito, quest'anno affidata all'artista trentino Alessandro Pavone, autore dell’installazione site specific Un tempo è stato."Un connubio perfetto e raro quello tra Arte e Natura, alla sua terza edizione, che unisce la bellezza artistica a luoghi unici ed incontaminati come il Parco, creando un percorso dove ognuno può ‘perdersi’ nell’esplorazione di se stessi e del luogo", ha sottolineato il Direttore del Parco Luciano Sammarone. "Un posto in cui l’arte dialoga con la Natura attraverso l’utilizzo esclusivo di materiali ecologici e naturali e dove l’opera stessa diventerà parte della Natura abbandonandosi allo scorrere delle stagioni".L'INSTALLAZIONE DI ALESSANDRO PAVONEClasse 1973, di base tra Trento e Milano, Pavone opera nei campi dell’arte contemporanea e della scenografia teatrale. Per ARTEPARCO ha concepito Un tempo è stato, una monumentale installazione lignea che raffigura un tronco di braccio umano, dalla cui mano sembra poter prendere vita uno degli alberi del Parco stesso. La presenza dell'arto è ricorrente nel lessico dell'artista, che gli assegna una pluralità di significati: la mano come essenziale componente del corpo umano; la mano come strumento di apprendimento e di conoscenza.Concettualmente ispirata all'immagine di un albero che cade al suolo, concluso il proprio ciclo vitale, finendo così acquisire quasi l'aspetto di un braccio umano a terra, l'opera entrerà progressivamente in relazione con le dinamiche proprie dell'ambiente naturale. "Con il tempo la mano si ammorbidirà, le dita si allargheranno per far spazio alla crescita del tronco e lentamente tornerà alla terra. La ciclicità della vita è cosi raccontata. La pace suggerita dall’accettazione serena dell’alternarsi delle stagioni. La cura per la nuova vita. L’empatia dello spettatore con la natura. La rinascita dopo il crollo", ha infatti raccontato Pavone.CRESCE IL CIRCUITO ARTEPARCOLa nuova opera, di circa 5 x 2 metri, introduce nel percorso di ARTEPARCO una riflessione sul legame tra uomo e natura e sulla diversa estensione dei rispettivi cicli vitali. Per la realizzazione di Un tempo è stato sono stati impiegati elementi sagomati ricavati da un tronco di larice secolare, sradicato dalla tempesta di Vaia in Trentino nel 2018. In questo modo prende forma anche un simbolico ponte tra Trentino e Abruzzo, i cui territori sono accomunati dalla profonda attenzione verso il tema della valorizzazione naturalistica.L'installazione di Pavone, che ha personalmente individuato l’albero da impiegare in accordo con il servizio di custodia forestale del comune trentino di Folgaria, va così a sommarsi alle due opere già collocate nel più antico parco d’Italia, la cui istituzione sfiora i cento anni. A precederla sono state le opere Animale – Vegetale (Il Cuore) dell’artista-designer Marcantonio, originario di Massalombarda (Ravenna), e (specchi angelici) di Matteo Fato. Nel mese di novembre, in occasione della tradizionale Festa dell’Albero, i bambini delle scuole del territorio saranno coinvolti nella piantumazione di un nuovo albero anche tra le “dita” dell’installazione, completando così il progetto.[Immagine in apertura: ARTEPARCO, Alessandro Pavone - Un tempo è stato. Photo Valentino Mastrella] 
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