Dai volumi specializzati nella storia e nell'arte del Sud-est asiatico, del Giappone e della Cina, passando per la selezione di cataloghi delle mostre dei musei di Torino: questa l'offerta della nuova biblioteca del MAO – Museo d’Arte Orientale che, da poco inaugurata, riunisce circa mille titoli consultabili da studenti e ricercatori.

Al MAO – Museo d’Arte Orientale c’è una nuova biblioteca dove è possibile consultare circa mille volumi dedicati all’arte asiatica antica, moderna e contemporanea. Situata al quarto piano dell’edificio, e accessibile tramite prenotazione a studenti e ricercatori, la raccolta è suddivisa in tre aree geografiche: Sud-est asiatico, Giappone e Cina.IL MUSEO DI ARTE ORIENTALE DI TORINO HA UNA NUOVA BIBLIOTECAAlle pubblicazioni che interessano l’area orientale, la biblioteca affianca anche una vasta selezione “miscellanea” che presenta i cataloghi delle mostre allestite nel corso degli anni al MAO, ai Musei della Fondazione Torino Musei e nei principali musei d’arte orientale italiani (come il Museo d'Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e il Museo Museo Poldi Pezzoli di Milano). Tra i volumi spiccano i cataloghi delle mostre Mimmo Jodice. Retrospettiva 1965-2000, dedicata al grande fotografo napoletano, e Gustav Klimt. Disegni dalla collezione Sabarsky).UN MUSEO ACCESSIBILE E DINAMICO“Il patrimonio di un museo”, ha dichiarato il direttore Davide Quadrio, “consiste non solo nel conservare e mettere in relazione pubblico e oggetti artistici e archeologici, ma anche nell’ottimizzare le risorse educative a più livelli”. Ed è questo il risultato che il museo punta a ottenere con l’apertura di una biblioteca specialistica. “Il progetto”, aggiunge Quadrio, “portato avanti in pochi mesi dallo staff museale in collaborazione con Marika Marone, che gestisce la biblioteca e le prenotazioni, è un altro segno del processo di evoluzione e sperimentazione del MAO. Un museo accessibile e dinamico, storia di storie: come potrebbe esistere senza un luogo della parola, delle immagini e delle narrazioni di chi ha studiato gli oggetti del MAO?”.[Immagine in apertura: foto di Alessandro Muner]
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