Tutti i premi della 17. Mostra Internazionale di Architettura
ARCHITETTURA
Si è da poco conclusa l'assegnazione dei Leoni d'Oro alla 17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Premiato come miglior padiglione il progetto presentato dagli Emirati Arabi Uniti.
Archiviato lo slittamento causato dalla
pandemia, e dopo l'inaugurazione dello scorso 22 maggio, la 17.
Mostra Internazionale di Architettura di Venezia giunge al momento
più atteso: quello che sancisce la consacrazione del miglior
padiglione di questa edizione. È di questi minuti, infatti,
l'annuncio dei vincitori degli ambiti Leoni d'Oro, i massimi
riconoscimenti conferiti ai partecipanti che maggiormente si sono
distinti nel corso della manifestazione lagunare – quest'anno curata da Hashim Sarkis.
IL LEONE D'ORO AGLI EMIRATI ARABI UNITI
Durante la cerimonia ufficiale, presieduta da Roberto Cicutto e svoltasi oggi (30 agosto) a Ca’
Giustinian, sede della Biennale di Venezia, la giuria internazionale
composta da Kazuyo Sejima, Sandra Barclay, Lamia Joreige, Lesley
Lokko e Luca Molinari, ha assegnato la statuetta per la migliore partecipazione nazionale agli Emirati Arabi Uniti.
Il padiglione, dal titolo Wetland, guidato dai curatori
Wael Al Awar e Kenichi Teramoto, fa riferimento alla ricerca di nuovi materiali per le costruzioni edilizie, a partire dalle risorse naturali presenti nelle saline della federazione araba. Stando al commento della giuria, il progetto “ci incoraggia a pensare alla delicata relazione tra
spreco e produzione, sia in scala globale che locale, proponendo un
modello costruttivo capace di coordinare artigianalità e tecnologie
avanzate”.
GLI ALTRI PREMI
Va al collettivo Raumlaborberlin
il Leone d’Oro per il miglior partecipante alla mostra
internazionale How will we live together?, allestita negli spazi dell’Arsenale. Aperta al pubblico fino al 21 novembre,
la rassegna analizza le urgenze del nostro tempo, tra salvaguardia
dell'ambiente e attenzione alle dinamiche comunitarie. Composto da Andrea Hofmann, Axel Timm, Benjamin Foerster-Baldenius, Christof Mayer, Florian Stirnemann, Francesco Apuzzo, Frauke Gerstenberg, Jan Liesegang e Markus Bader, il
gruppo di architetti è stato premiato per il progetto Instances of Urban
Practice: un'indagine sulle potenzialità dello spazio condiviso in relazione alle sfide del domani.
Il Leone d’Argento per un promettente
giovane partecipante alla mostra internazionale How will we live
together? è stato invece assegnato a FAST – Foundation for Achieving Seamless
Territory, per il progetto Watermelons, Sardines, Crabs, Sands,
and Sediments: Border Ecologies and the Gaza Strip, che percorre
le tracce della trasformazione di una piccola fattoria a Kutzazh,
villaggio agricolo situato lungo uno dei confini più militarizzati
tra Gaza e Israele. Ulteriori menzioni speciali sono state assegnate al padiglione russo per il progetto Open!, al padiglione delle Filippine per Structures of Mutual Support e allo studio keniano Cave_bureau.
L'OMAGGIO A LINA BO BARDI
Forte, infine, il coinvolgimento per
il tributo a Lina Bo Bardi, l'architetta, designer, artista e critica
italiana naturalizzata brasiliana, alla quale è stato conferito il
Leone d’Oro speciale in memoriam.
Attribuito nel 2010 all’architetto
giapponese Kazuo Shinohara, il riconoscimento trova le proprie
ragioni nelle parole dello stesso Sarkis: “Se esiste un architetto che meglio di ogni
altro rappresenta il tema della Biennale Architettura 2021 questa è
Lina Bo Bardi. La sua carriera di progettista, editor, curatrice e
attivista ci ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore
(convener) nonché, aspetto importante, come creatore di visioni
collettive. Lina Bo Bardi incarna inoltre la tenacia dell’architetto
in tempi difficili, siano essi caratterizzati da guerre, conflitti
politici o immigrazione, e la sua capacità di conservare creatività,
generosità e ottimismo in ogni circostanza. Tra le sue opere
spiccano edifici imponenti che con il loro design coniugano
architettura, natura, vita e comunità. Nelle sue mani l’architettura
diviene effettivamente una forma di arte sociale capace di favorire
l’incontro”.
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA A RAFAEL
MONEO
Ai premi annunciati nel corso di questa
giornata si aggiunge inoltre il Leone d’Oro alla carriera consegnato lo scorso 22 maggio a Rafael Moneo. Architetto, docente,
teorico dell’architettura e critico spagnolo, l'ottantaquattrenne
progettista “ha conservato la sua abilità poetica,
rammentandoci la capacità propria della forma architettonica di
esprimere, plasmare, ma anche di perdurare”, ha dichiarato
Sarkis. Uno sguardo sulla ricerca di Moneo è attualmente in corso
proprio all’interno del Padiglione del Libro ai Giardini, dove una
selezione di plastici e di immagini emblematiche degli edifici
dell’architetto spagnolo può essere ammirata come risposta
alla domanda How will we live together?.[Immagine in apertura: Maison Fibre,
17. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, 2021. Photo
Arianna Testino]