Concerti, mostre, laboratori di educazione musicale, iniziative per appassionati di musica di ogni età: a fine gennaio aprirà al pubblico la House of Hungarian Music di Budapest, punta di diamante del polo museale che sta nascendo in uno dei parchi storici della capitale ungherese. Il progetto, che aspira a un'armoniosa fusione con il verde circostante, porta la firma dell'architetto giapponese Sou Fujimoto.

La conclusione dei lavori per la costruzione della Casa della Musica di Budapest, che aprirà al pubblico a fine gennaio, rappresenta un'importante tappa del Liget Budapest Project, il programma di rigenerazione destinato a rendere il vasto parco della capitale ungherese Városliget/Liget un'area a trazione culturale e ricreativa. L'edificio progettato dall'architetto giapponese Sou Fujimoto, che nel 2014 si era aggiudicato il concorso al quale avevano partecipato 168 studi internazionali, è parte integrante del nascente polo museale della città. Una volta ultimato includerà il Museo Etnografico, su progetto del gruppo guidato dallo studio ungherese Napur Architect Kft., la Nuova Galleria Nazionale firmata SANAA, la Casa d’Innovazione Ungherese, che occuperà gli spazi ampliati e ristrutturati del Museo dei trasporti (a sua volta trasferito in un'altra sede), il Centro Nazionale del Restauro e, appunto, la Casa della Musica.LA CASA DELLA MUSICA DI SOU FUJIMOTO A BUDAPEST Con all'attivo edifici come l’Abre Blanc Residential Tower in Francia, lo Shiroiya Hotel in Giappone, e il padiglione temporaneo della Serpentine Gallery, realizzato a Londra nell'estate 2013, Sou Fujimoto ha sviluppato per la Casa della Musica una visione progettuale fondata sul concetto di "dissoluzione dei confini" fra il volume architettonico e il parco circostante. Alla base di questo concept si colloca la volontà di concedere ai visitatori un'esperienza simile a quella normalmente percepita camminando nella natura. In un certo senso, l'aspirazione del progettista sembra essere quella di "azzerare" il cruciale passaggio fra interno ed esterno, fra edificio e parco, puntando al raggiungimento di un'armoniosa fusione. Di conseguenza, a definire la relazione della House of Music con il verde è una "facciata evanescente", formata da 94 grandi vetrate prive di divisioni strutturali orizzontali. Una "foresta" di pilastri sorregge la copertura variamente ondulata e modellata da Fujimoto per restituire l'immagine di una vibrazione sonora. Il risultato è una struttura organica, pensata appunto per evocare un'onda sonora, contraddistinta da una superficie interrotta da quasi 100 "pozzi di luce" di dimensioni e forme eterogenee, con una netta prevalenza di linee curve e morbide. Anche da questi elementi proviene la luce naturale degli interni, a loro volta decorati da un controsoffitto con un peculiare pattern: le migliaia di foglie di piante stilizzate che lo caratterizzano presentano una finitura dorata, in grado di reagire ai continui cambiamenti della luce naturale.IL PROGRAMMA DELLA CASA DELLA MUSICA Cosa accadrà, dunque, dopo l'inaugurazione della Casa della Musica ungherese al suo interno? Il programma culturale dell'istituzione si riflette pienamente nei tre livelli dell'edificio. Il piano interrato ospiterà mostre, sia permanenti che temporanee; il livello del parco è dedicato alle arti performative: eventi dal vivo si terranno sia nelle sale da concerto che all'aperto. La terrazza sarà un luogo di svago e convivialità per turisti e residenti, mentre il livello superiore, oltre a ospitare un archivio della musica pop ungherese, sarà sede di workshop e laboratori di educazione musicale. “La Casa della Musica ungherese sarà unica in quanto ospiterà la triade di mostre, musica dal vivo ed educazione musicale in un solo luogo", ha dichiarato il direttore dell'istituzione, András Batta, già presidente della Liszt Academy. [Immagine in apertura: © LIGET BUDAPEST Palkó György]
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