Il Padiglione di Mies van der Rohe "invaso" da quasi 600 piante
ARCHITETTURA
Spazio all'arte contemporanea nel padiglione disegnato dall'architetto tedesco e da Lilly Reich, a Barcellona. La nuova installazione temporanea ospitata nella struttura si deve all’artista brasiliano Caio Reisewitz: è un invito a riflettere sulla progressiva cancellazione della foresta pluviale in Amazzonia e sulla conseguente riduzione degli spazi vitali per la fauna e le popolazioni autoctone.
Un connubio ideale tra natura e architettura, creato grazie all’accorto posizionamento di quasi 600 piante diverse all’interno del Padiglione tedesco, opera iconica di Mies van der Rohe e di Lilly Reich a Barcellona: si tratta di Suspendre el cel (“Sospendere il cielo”), l’installazione artistica realizzata da Caio Reisewitz e appena inaugurata nella città catalana. L’artista brasiliano, classe ’67, ha dato vita a un dialogo tra la vegetazione tropicale e l’iconica struttura architettonica, originariamente concepita per l’Expo di Barcellona del 1929. Da tale confronto, carico di speranza, scaturisce un importante monito, che spinge i visitatori a riflettere su questioni di sempre maggiore urgenza, come i rischi per la biodiversità e per le popolazioni indigene nelle aree tropicali del mondo, minacciate dal disboscamento.ARTE, ARCHITETTURA E AMBIENTE NEL PADIGLIONE DI MIES VAN DER ROHEUno degli aspetti centrali dell'installazione è proprio la denuncia della distruzione in corso in Amazzonia, legata al progressivo abbandono delle politiche di tutela ambientale da parte dei politici brasiliani e internazionali. Reisewitz ha selezionato personalmente piante come palme, felci e filodendri, scegliendole tra quelle varietà d’origine tropicale in grado di adattarsi all’habitat mediterraneo di Barcellona. Alla base del progetto si colloca la sua volontà di utilizzare la vegetazione come simbolo universale di resistenza e rinascita, evidenziando attraverso di essa il ruolo fondamentale della biodiversità per il futuro del nostro pianeta. La cura posta dall’artista nell’allestimento esalta la cornice architettonica della struttura disegnata dal noto architetto tedesco, contraddistinta dal rapporto simbiotico tra spazi interni ed esterni. Idealmente si crea poi un "ponte" con i lavori dei grandi esponenti brasiliani del Modernismo, come Oscar Niemeyer e Lina Bo Bardi, sempre attenti all'impatto delle loro opere sull’ambiente naturale.A BARCELLONA UN APPELLO ARTISTICO PER L’AMAZZONIA L’aspetto ecologico è solo una delle istanze promosse dall’installazione, che intende anche richiamare l’attenzione del pubblico sulle minacce concrete alla vita e alla cultura delle società indigene che popolano la foresta amazzonica. In quest’ottica, la coabitazione in un unico spazio di piante diverse simboleggia nell’opera di Reisewitz la possibilità di coesistenza pacifica tra culture, nonché un richiamo al valore delle diverse tradizioni. Prendendo in prestito il suo titolo dalla cosmogonia della tribù amazzonica Yanomami, l’installazione Suspendre el cel al celebre padiglione si propone di catalizzare e amplificare un dibattito aperto sull’importanza cruciale della salvaguardia di ambiente e culture indigene, in Brasile e nel resto del mondo. Suspendre el cel resterà visitabile fino al 10 ottobre nel Padiglione di Mies van der Rohe, a Barcellona.[Immagine in apertura: Caio Reisewitz, Suspendre el Cel. Photo by Anna Mas]