La call rivolta agli artisti in pericolo
ARTE
Dopo la prima edizione dedicata agli artisti ucraini in pericolo a causa della guerra, torna “State of the ART(ist)”. Destinatari del bando sono i creativi di tutto il mondo minacciati da instabilità politiche, economiche e sociali.
Nata nel 2022 in risposta
all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, State of the
ART(ist) è la call rivolta ai creativi la cui ricerca artistica
è fortemente ostacolata dalle condizioni estreme imposte dal
contesto in cui vivono. A lanciarla sono il Ministero degli Esteri
austriaco e Ars Electronica – il festival di musica, visual
art e nuove tecnologie che dal 1979 ha sede nella città di Linz.
LA NUOVA EDIZIONE DI STATE OF THE
ART(IST)
Destinato nella sua prima edizione
esclusivamente agli artisti ucraini minacciati dal conflitto, il
bando si estende quest'anno agli autori provenienti da ogni angolo
del mondo. Le condizioni rimangono tuttavia simili: il concorso è
infatti riservato esclusivamente a coloro che, vivendo in zone penalizzate da situazioni belliche, disastri naturali,
carestie, dittature e crisi sociali, non sono in grado di portare
avanti la propria ricerca. State of the ART(ist) mira a offrire loro un contributo
economico e visibilità, aiutandoli ad esprimere le proprie capacità al
di là dei limiti imposti dal mondo al di fuori del loro studio.
COME PARTECIPARE AL BANDO
I progetti candidati dai partecipanti
possono essere vari e includere proposte per la realizzazione di
opere d'arte, collaborazioni, attività creative e sociali. Solo dieci saranno i vincitori del concorso. Gli autori
selezionati dalla giuria riceveranno dei riconoscimenti in denaro (3mila euro
per i primi due premi principali e 750 euro per le otto menzioni
speciali) e una mostra collettiva sia fisica che virtuale. Il tutto nell'ambito
della prossima edizione di Ars Electronica,
che avrà luogo il prossimo settembre.
Per conoscere ulteriori
informazioni su State of the ART(ist) e partecipare al bando vi invitiamo a
consultare la pagina web. C'è tempo fino al 28 aprile.
[Immagine in apertura: Foto di Amauri Mejía su Unsplash]