Alle porte di Basilea, il Vitra Campus si arricchisce con una speciale abitazione progettata dall’architetta bengalese Marina Tabassum. Realizzata in bambù, può essere assemblata e smontata, e offre un riparo sicuro alle sempre più frequenti inondazioni che colpiscono il Bangladesh.

In occasione dell'ultima edizione di Art Basel – la fiera d’arte più importante d’Europa che ogni anno porta in Svizzera migliaia di “addetti ai lavori” e appassionati d’arte – il Vitra Campus di Weil am Rhein ha accolto due importanti novità. L’istituzione tedesca, com’è noto, riunisce una "collezione" di edifici appositamente realizzati da alcuni dei massimi architetti della scena contemporanea globale. Ai precedenti interventi – tra cui spiccano quelli di Zaha Hadid, Herzog & de Meuron e, il più recente, opera di Kazuo Shinohara – si è infatti aggiunto quello dall'architetta bengalese Marina Tabassum. Parallelamente, nella VitraHaus ha aperto al pubblico l’audace installazione della designer olandese Sabine Marcelis.NEL VITRA CAMPUS UN’ARCHITETTURA CHE RESISTE ALLE INONDAZIONINato per rispondere alle nefaste conseguenze del cambiamento climatico, il progetto di Marina Tabassum si intitola Khudi Bari. Si tratta di una dimora concepita per “convivere” con le inondazioni, un fenomeno naturale sempre più ricorrente in Bangladesh. La struttura non è pensata per opporsi a questi eventi atmosferici: piuttosto si propone come modello abitativo di "coesistenza", estremamente flessibile. Di dimensioni contenute, l'abitazione è stata disegnata per essere eretta, smantellata e ricostruita con facilità e senza la necessità di assistenza tecnica o specialistica. Una soluzione pratica e sostenibile – sia dal punto di vista ambientale che da quello economico – a un problema che non si può ignorare, e che continua ad aggravarsi. Il tutto con un design essenziale, funzionale e armonico, che ha dato forma a una sorta di "moderna palafitta" in bambù, coronata da una struttura triangolare.IL DESIGN COLORATO DI SABINE MARCELIS ALLA VITRAHAUSNella VitraHaus, infine, l’intervento di Sabine Marcelis trasforma temporaneamente il loft all’ultimo piano in un'audace "vetrina": allestita con cura ed equilibrio, dimostra la potenza del colore applicato al design degli interni. Lo spazio “sfoggia un ampio open space”, spiega Marcelis, “suddiviso in zone funzionali, delineate dal colore. Abbiamo poi mescolato le mie creazioni con quelle di altri designer, artisti e, naturalmente, gli arredi di Vitra per creare un insieme coeso". Progettato con tutto il calore e la personalità dell'arredo di un'abitazione reale, lo spazio espositivo si suddivide in sette colori chiave, provenienti dal mondo naturale e organico.[Immagine in apertura: Marina Tabassum, Khudi Bari. Credit © Vitra. Photo Julien Lanoo]
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