Svelato il risultato della terza edizione di “Cantieri Montelupo”, il progetto di residenza alle porte di Firenze che invita gli artisti di diverse discipline a confrontarsi con la ceramica, in collaborazione con gli artigiani locali. Tra le opere, anche due installazioni monumentali permanenti.

A Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze, torna il progetto espositivo che invita gli artisti a lavorare con un materiale dalla storia nobile e antichissima, un medium duttile e dall’eleganza senza tempo: la ceramica. Giunge alla sua terza edizione Cantieri Montelupo, la residenza artistica a cura di Christian Caliandro: i risultati vengono svelati al pubblico nel corso di una mostra allestita fino al 23 giugno alla Galleria di via XX Settembre 37.IL PROGETTO DEDICATO ALL’ARTE DELLA CERAMICAMisurandosi per la prima volta in assoluto con questo materiale, i quattro artisti coinvolti in questa edizione – Anna Capolupo, Maria Palmieri, Roxy in the Box e Alessandro Scarabello – hanno lavorato a stretto contatto con i ceramisti del territorio alla realizzazione di opere pubbliche site-specific da collocare nel centro storico di Montelupo e, in maniera permanente, sulla sponda del fiume Pesa, andando così ad ampliare il Parco della ceramica contemporanea della città.LE OPERE REALIZZATE DURANTE LA RESIDENZACollaborando con le Ceramiche d’Arte Ammannati, la pittrice Anna Capolupo ha creato degli oggetti sospesi tra la bidimensionalità del dipinto e la tridimensionalità della scultura, ispirati alle tradizioni e ai rituali ancestrali della Calabria. Quello di Maria Palmieri e del ceramista Patrizio Bartoloni, invece, è un avvincente esperimento di “fotoceramica”, mentre Roxy in the Box ha realizzato, aiutata da Ivana Antonini e Marco Ulivieri, l’installazione On Air: una poltrona con lo schienale ricoperto di rose, che poggia su una serie di lastre decorate dai residenti con i propri ricordi felici, e che racconta la storia della villa medicea dell’Ambrogiana, un tempo utilizzata come manicomio criminale. Il pittore Alessandro Scarabello, invece, ha dipinto sulla ceramica con l'aiuto di Stefano Bartoloni.LE INSTALLAZIONI MONUMENTALI SUL FIUME PESACi sono poi le due opere monumentali che sorgono sull'argine del fiume Pesa: l’installazione Rapacissime di Anna Capolupo, che consiste in “una natura morta con arpia” di tre metri per tre che ha per protagonista la celebre figura mitologica, storicamente legata alla tradizione ceramica del territorio, e un grande trittico di tre metri per sette eseguito da Alessandro Scarabello, intitolato Opera nigra e raffigurante un animale in un ambiente metafisico.[Immagine in apertura: Maria Palmieri e Patrizio Bartoloni, Rudralith, 2024. Photo Mario Lensi]
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