Una mostra sorprendente a Palazzo Montani Leoni riunisce un'opera mai esposta di Artemisia Gentileschi, tra le ultime acquisizioni della fondazione umbra Carit, ben due dipinti di Caravaggio raramente presentati in Italia e molto altro ancora...

Caravaggio è un artista in grado di richiamare sempre grandi folle quando si tratta di mostre che lo riguardano, ma ormai anche Artemisia Gentileschi, stella indiscussa della pittura secentesca, è indirizzata sulla stessa strada: la sua arte e la sua vita difficile sono celebrate in esposizioni, libri e documentari. È un successo annunciato pertanto la mostra Dramma e passione ‒ da Caravaggio ad Artemisia Gentileschi, organizzata a Terni e aperta fino all'8 gennaio 2023 nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni. L'esposizione, che vanta 33 opere in arrivo da vari musei italiani ed esteri, fondazioni bancarie e collezioni private, è curata da Pierluigi Carofano e Tamara Cini. LA MOSTRA A TERNI DA CARAVAGGIO AD ARTEMISIA La mostra è un'occasione ghiotta per almeno tre ragioni: la prima è l'esposizione della Giuditta e la serva con la testa di Oloferne, un tema ricorrente nella produzione della Gentileschi. L'opera è stata acquistata nel 2021 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni in un'asta a Vienna, ed è presentata al pubblico per la prima volta in Italia. La seconda ragione è la Maddalena addolorata, attribuita con un buon margine di certezza a Caravaggio nel 2017 grazie a una documentazione rinvenuta presso l'Archivio di Stato a Roma. La terza ragione è la possibilità di ammirare La crocefissione di Sant'Andrea, sempre dell'artista lombardo, senza dovere volare in Ohio, dove il dipinto è conservato presso il Cleveland Museum of Art. OCCHI PUNTATI SU ARTEMISIA GENTILESCHI Ma queste sono solo alcune tra le tante meraviglie riunite nell'esposizione di Terni. “La mostra è uno straordinario viaggio nella pittura del Seicento. Nelle sale di Palazzo Montani Leoni il visitatore potrà ammirare dipinti di maestri sommi come Caravaggio, Bartolomeo Manfredi, Orazio e Artemisia Gentileschi, Mattia Preti. Il percorso si snoda tra otto sale tematiche che vedono l'affermazione della pittura naturalista di matrice caravaggesca sino al confronto con il classicismo emiliano di Guido Reni e Guercino, lo scontro con nemici di Caravaggio come Baglione Salini, e il trionfo della pittura barocca con Bernardo Strozzi e Mattia Preti”, spiega il curatore Pierluigi Carofano.  Luigi Carlini, presidente della Fondazione Carit, celebra le due nuove acquisizioni confluite nella raccolta della fondazione: il dipinto di Artemisia Gentileschi e la Maddalena penitente di Mattia Preti. “Due opere inedite, studiate e documentate in questo catalogo da stimati storici e critici d’arte, che hanno fatto rientro, dopo un lungo periodo, in una raccolta istituzionale o che, nel caso di Artemisia Gentileschi, hanno fatto ritorno in Italia da Vienna”, afferma Carlini. “La Fondazione, infatti, nell’ambito dell’attività svolta per la tutela dei beni storico artistici, interviene con l’acquisto, recupero e valorizzazione di opere che altrimenti andrebbero disperse e allontanate dal territorio italiano”.
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