Facendo tesoro della lezione modernista, il graphic designer Francesco Distefano ha realizzato una serie di cartoline dedicate ai monumenti e ai luoghi iconici di Catania. Tutti rivisitati in chiave “minimal”.

Quando si parla di Catania, molto spesso si pensa al barocco: basta passeggiare per le vie del centro della città siciliana per imbattersi in decine di monumenti, palazzi e chiese caratterizzati dalla tipica pietra nera lavica. A “sfidare” l'architettura del luogo, semplificandola in una geometria quasi “bauhausiana”, è oggi un giovane graphic designer che la città la conosce bene: Francesco Distefano, il creativo che ha deciso di trasformare gli elementi urbani (ma anche le abitudini e gli aspetti più iconici della cultura locale) in simboli dove le forme vengono ridotte all'osso. Nasce così Cartoline da Catania, l'insieme di postcard che rileggono in chiave “minimal” monumenti, piazze e persino personaggi storici cittadini. “Il mio vuole essere non tanto un tentativo di snaturalizzare quel valore che tanto contraddistingue la città”, dice Distefano, “ma di sperimentare un modo comunicativo differente. Non un tentativo di togliere, ma di aggiungere valore espressivo”. LE POSTCARD DI FRANCESCO DISTEFANO Scorrendo le cartoline, caratterizzate da poche linee geometriche e riferimenti cromatici studiati, ecco spuntare il celebre “Liotru” – l’elefante in basalto che fa bella vista in Piazza del Duomo –, il Castello Ursino, il compositore Vincenzo Bellini (che qui nacque nel 1801) e il mercato del pesce: elementi nei quali ogni ornamento architettonico e ogni espediente estetico viene sottratto dalla composizione arrivando quasi all'astrazione, all'essenza del soggetto. SOTTRARRE PER AGGIUNGERE “Il progetto 'Cartoline da Catania', pubblicato in occasione della mia tesi di laurea nel 2020 presso l'Accademia di Belle Arti di Catania, prende spunto dal desiderio di rappresentare la mia città da un punto di vista percettivo tale da rimarcare il concetto di forza e la capacità che possiede la comunicazione quando si utilizza la massima astrazione”, sottolinea l'autore. “Sottrarre invece di aggiungere, semplificare invece che complicare: questa è la scelta più ardua, ma se dietro c’è uno studio approfondito nulla sarà mai lasciato al caso. Ogni forma e colore denotano un particolare più ampio che si cela dietro la loro combinazione. Attraverso forme geometriche elementari quali triangolo, quadrato, rettangolo e cerchio, ho rappresentato quegli emblemi tipici di Catania e dei catanesi. Il progetto tende a rivolgersi volutamente a chi la città la conosce bene, e attraverso una veloce osservazione riesce a decodificare il codice geometrico che racconta quel particolare monumento, via o personaggio”. [Immagine in apertura: courtesy Francesco Distefano]
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